Sciopero medici e infermieri, i dati del flop: quanti hanno incrociato le braccia
Altro flop degli scioperi contro la manovra finanziaria. Arrivano i dati relativi alla protesta della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa del Servizio Sanitario Nazionale, compresi gli IRCCS ed Aepa, dipendenti delle Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Nazionale del 5 dicembre. Lo sciopero era stato proclamato dalle Associazioni Sindacali Anaao, Assomed, e Cimo Fesmed. Il personale in servizio nella giornata risulta pari a 403.303 lavoratori. Il personale aderente allo sciopero è stato di 8.960 unità, quello assente per altri motivi di 72.618. Il calcolo della percentuale di adesioni alla mobilitazione di medici, infermiere e altro personale sanitario risulta così pari al 2,7 per cento. Lo comunica la presidenza del Consiglio dei ministri Dipartimento della Funzione pubblica con un report elaborato su "estrazione dati del 07.12.2023 alle ore 11,00 su una percentuale del 37,69% di Amministrazioni che hanno inserito i dati in procedura Gepas".
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Dati che non lasciano spazio a dubbi, ma che tuttavia non scoraggiano le sigle sindacai. "I nostri appelli sono inascoltati da tempo. Non ci resta che fermarci. Sciopero di 24 ore il 18 dicembre. Per le feste c’è tempo", scrivono i medici, veterinari, farmacisti, psicologi, biologi e dirigenti sanitari, di Aaroi-Emac, Fassid (Federazione Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr), Fvm e Cisl Medici che, il 18 dicembre prossimo incroceranno le braccia, "bloccando tutte le prestazioni che sono funzionali, quindi indispensabili, per tutte le altre prestazioni ospedaliere e territoriali, comprese quelle della filiera alimentare".