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Report, nel Pd "fanno business con i diritti": l'inchiesta su Zan e Di Biase

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L’onorevole Alessandro Zan "ha una società che incassa oltre un milione di euro da Festival Lgbtqia+". A indagare sugli affari del parlamentare dem che ha dato il suo nome alla proposta di legge sull'omotransfobia è Report, che dedica, nella puntata di domenica 10 dicembre, un'inchiesta sul tema. "Il servizio svelerà le attività private di due volti di primo piano del Partito Democratico: da sempre in prima fila per la difesa dei diritti civili, fuori dal Parlamento hanno fatto di questa nobile battaglia politica un business. Da sempre in prima fila per la difesa dei diritti civili, fuori dal Parlamento hanno fatto di questa nobile battaglia politica un business. Il conflitto di interesse in Parlamento non ha colore politico", si legge in una nota di anteprima della trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci su Rai3. 

 

 

Emerge che Zan è titolare della società che organizza il Pride di Padova. Nella trasmissione, come anticipato sui social da Report, il commercialista e revisore legale Stefano Capaccioli spiega che "il Pride Village di Padova è della società  Be Proud Srl, costituita con 3.mila euro da tre soci (...). È una società commerciale che nel 2022 ha incassato più di un milione e 300 mila euro, di cui oltre 700 mila euro di corrispettivi di ingresso e oltre a 450 mila euro dagli incassi del bar". Il ruolo di Zan è di "amministratore unico e socio maggioranza", spiega l'esperto, "è il beneficiario economico effettivo". 

 

A Padova Zan è stato raggiunto dall'inviato di Report, che gli chiede se il Pride è un evento commerciale. "È un evento dove tutto quello che viene guadagnato viene riversato nell'iniziativa, e dunque non c'è nessun tipo di guadagno", spiega il parlamentare del Pd. Ma non c'è un conflitto di interessi con le battaglie per i diritti che Zan fa in Parlamento? "Io ho prestato il mio nome per dare una mano ma lo faccio con lo spirito di servizio e a titolo gratuito", assicura il dem. 

 

Nella puntata in onda stasera si parla anche di Michela Di Biase, deputata del Pd nota anche per essere la moglie di Dario Franceschini. Come risulta dalla dichiarazione patrimoniale pubblicata dalla Camera dei deputati è socia al 25% di una società, la Obiettivo Cinque che, come riporta il sito, "si impegna affinché la parità di genere sia principio fondamentale per una società inclusiva e sostenibile, dove successo economico e benessere sociale vadano di pari passo. Obiettivo Cinque supporta le imprese a promuovere e sostenere un impegno concreto per una società inclusiva", con collaborazioni con grandi aziende. 

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