Prima della Scala, chi è l'urlatore del loggione: "Davanti a queste persone..."
La frase urlata poco dopo l'Inno nazionale, "viva l'Italia antifascista", è stata il fuori programma di cui si è parlato di più della Prima del Don Carlo di Giuseppe Verdi alla Scala di Milano, come da tradizione nel giorno di Sant'Ambrogio. Il nome del loggionista urlatore è Marco Vizzardelli, giornalista 65enne che si occupa di equitazione che poco dopo è stato identificato dalla Digos. A LaPresse ha detto: "Me lo sono sentito dentro. Direi che lo rifarei, senza dubbio". "Durante il primo atto - racconta - sono stato avvicinato da un agente in borghese. Era buio, mi sono girato e sono trasalito un attimo, mi ha detto di stare tranquillo. Finito il primo atto, mi ha chiesto le generalità tirando fuori il distintivo. Io ho detto: ’Scusi, ma perché?' E me ne sono andato", racconta Vizzardelli.
Prima alla Scala, applausi per Segre. Poi il fuori programma durante l'Inno
E poi? "Sono arrivati in quattro durante l’intervallo: ’Siamo della Digos e vorremmo le sue generalità’. E io: ’Mi sembra un po' strano'. Loro mi hanno risposto: ’Purtroppo, se gliele chiediamo, è tenuto a darcele'. Io l’ho buttata in ridere e ho detto: ’Se avessi detto ’viva l’Italia fascista' giustamente mi avreste legato e portato via'. A questo punto si sono messi a ridere e poi hanno detto: ’Siamo perfettamente d’accordo con lei, ma abbiamo dovuto chiederle le generalità’. Ed è finita lì, ma intanto era successo", racconta l'uomo.
La Prima alla Scala di Milano
Liliana Segre, Concita De Gregorio, Ornella Vanoni
La Prima alla Scala di Milano. Il presidente del Senato Ignazio La Russa
La Prima alla Scala di Milano. Matteo Salvini e Francesca Verdini
La Prima alla Scala di Milano. Marco Osnato e Mariacristina La Russa
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
"Perché l’ho fatto? - spiega ancora - Proprio molto spontaneamente, un segnale mio che mi sono sentito dentro di dire davanti a queste persone: ’Viva l’Italia antifascista'. Basta, tutto qui. Me lo sono sentito dentro. Direi che lo rifarei, senza dubbio. Qualcuna delle reazioni me lo conferma", è la stoccata dell'uomo. Alla domanda se si riferisse alle parole del vicepremier leghista, Matteo Salvini, che ieri sera ha commentato: "Chi urla alla Scala è nel posto sbagliato", risponde: "Che onore! Direi che ha fatto meglio" Ignazio La Russa "che ha detto: ’Non ho sentito niente'. Sono un po' sbalordito che abbia una risonanza mediatica una frase lapalissiana. Siamo in un Paese antifascista, la frase è costituzionale".