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Patto di stabilità, nessun accordo: servono altri negoziati. Cosa chiede l'Italia

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Si è conclusa senza un accordo la cena informale dell’Ecofin. I ministri delle Finanze dei 27 hanno discusso fino a tarda notte senza trovare un’intesa sulla riforma del Patto di stabilità. «La presidenza spagnola si avvicina ad un accordo sulle nuove regole fiscali. La presidenza spagnola ha lavorato intensamente, considerando attentamente tutti gli Stati membri, per allineare le posizioni e ha messo sul tavolo un nuovo testo di compromesso», riferiscono fonti Ue vicine al dossier. «Abbiamo fatto molti progressi oggi. Si tratta di un negoziato impegnativo e ci stiamo arrivando - aggiunge la fonte -. Al tavolo c’è la volontà di concludere un accordo, ma c’è ancora del lavoro da fare. Abbiamo bisogno di valutazioni giuridiche e consultazioni sulla nostra proposta, che non abbiamo potuto portare a termine stasera. Oggi siamo andati il più lontano possibile. Continueremo il lavoro nei prossimi giorni. Gli elementi costitutivi di un accordo ci sono, ma è necessario il lavoro finale sulla stesura e sulla calibrazione giuridica».

 

I lavori erano ripresi - a mezzanotte - dopo una pausa di oltre due ore per nuove limature al testo di compromesso presentato dalla presidenza spagnola di turno del Consiglio Ue. Il ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti - a quanto si apprende - ha ribadito la sua posizione: «Non si può dire che l’Italia non è d’accordo sul nuovo Patto. L’Italia è favore di un rientro dal debito con un aggiustamento serio e sostenibile. Rigoroso ma sostenibile». Nella sostanza per il titolare del Mef, «le regole fiscali devono essere coerenti con gli obiettivi politici che ci siamo dati nei nostri Paesi e in Europa».

 

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