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Filippo Turetta, "pregressi disturbi": cosa aveva detto agli psicologi, la mossa della perizia

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Filippo Turetta su richiesta della stessa Giulia Cecchettin aveva iniziato ad andare da uno psicologo. Cinque appuntamenti dal 22 settembre al 3 novembre. Al sesto, quello del 17 novembre, lo studente di Vigonovo non ci andrà perché aveva già ucciso l'ex fidanzata. Gli inquirenti ora vogliono capire se in quei colloqui era emerso qualcosa che possa far pensare alla premeditazione del delitto. Il Corriere della sera riporta che in quei cinque incontri con gli psicologi dell’Ulss 6 Euganea, Turetta aveva parlato "della sua «timidezza», delle difficoltà «negli studi» e «relazionali»", del "rapporto finito" con Giulia. "Ora i professionisti saranno sentiti dai carabinieri di Venezia e sarà acquisita tutta la documentazione medica. I magistrati vogliono capire se il 22enne abbia mai manifestato i segnali di una «premeditazione»", riporta il quotidiano. Andrà capito anche se gli psicoterapeuti avevano colto possibili segnali di allarme.

 

Sempre dal punto di vista delle indagini la difesa "nelle prossime settimane potrebbe richiedere una consulenza psichiatrica proprio sulla base di quei pregressi disturbi", una mossa cruciale per valutare imputabilità ed eventuali sconti di pena legati a un vizio totale e parziale di mente. Intanto Turetta è sempre nel reparto Infermeria del carcere di Verona. Secondo quanto trapela legge classici e gioca a carte col suo compagno di cella e non ha avuto altri incontri con i genitori. È seguito da uno psicoterapeuta: "Tra dieci giorni compirà 22 anni e sarà un momento ancora più delicato per il rischio di un crollo emotivo", scrive il Corriere. Intanto dalle chat e dagli audio pubblicati da Chi l'ha visto emerge in modo sempre più netto l'ossessione di Turetta per Giulia Cecchettin. 

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