omicidio

Serena Mollicone, la scoperta dei Ris: “Legno e colla”. Il dettaglio sull’arma del delitto

Una possibile svolta nel processo sull’omicidio di Serena Mollicone. Davanti ai giudici della corte d’Assise d’Appello di Roma, il luogotenente del Ris dei carabinieri, Rosario Casamassima, consulente della procura, ha fornito alcuni nuovi dettagli sul caso: “Su 24 tracce ritrovate sul nastro che chiudeva alla base il sacchetto di plastica che avvolgeva il capo si Serena, tre erano costituite da legno e colla”. Nell’udienza di oggi i consulenti dovevano illustrare e spiegare la compatibilità della porta di legno della stazione dei carabinieri di Arce, considerata l’arma del delitto, con la frattura sul cranio della vittima.

 

 

In particolare sono stati analizzati due nastri adesivi: “La base di partenza è stato il lavoro della Cattaneo che aveva rinvenuto un frammento ligneo nei capelli di Serena. Visto che l'ipotesi consisteva in un urto contro una porta, noi abbiamo analizzato il nastro che avvolgeva il capo di Serena e quello che le stringeva sulla testa la busta dell'Eurospin. Questo perché - le parole di Casamassima dei Ris - i due nastri erano quelli che consentivano di analizzare i frammenti che erano sui capelli. Il nostro compito è stato poi quello di verificare che il materiale in legno rinvenuto sui nastri fosse compatibile con la porta”.

 

 

Il corpo della 18enne venne ritrovato in un bosco il 3 giugno del 2001. Assolti in primo grado cinque imputati, tra cui l'ex comandante della stazione dei Carabinieri di Arce, Franco Mottola, la moglie Anna Maria, il figlio Franco e altri due carabinieri, il vice maresciallo Vincenzo Quatrale e l'appuntato Francesco Suprano, unico imputato presente oggi in aula. Per i giudici del primo grado, che assolsero gli imputati, gli elementi raccolti erano lacunosi e non univoci. La procura di Cassino presentò ricorso in Appello, insieme alle altre parti civili. Il carabiniere Vincenzo Suprano ha presentato una memoria difensiva. La procura appellante indicò nella persona di Santino Tuzi il brigadiere che si suicidò nel 2008, come colui che vide per ultimo Serena Mollicone in vita.