Prima alla Scala, solito blitz dei centri sociali: "Palestina libera" e cori anti-Israele
La Prima della Scala di Milano da sempre è anche il palcoscenico delle proteste di piazza: tanta visibilità col minimo sforzo. E quest'anno non poteva mancare la manifestazione pro-Palestina. La Prima del Don Carlo di Giuseppe Verdi con l’orchestra filarmonica diretta dal maestro Riccardo Chailly è stata preceduta da fumogeni, bengala e un’immensa bandiera palestinese.
Cgil e Anpi scivolano sulla prima alla Scala. Protestano perché non vogliono La Russa
"Fermate il massacro del popolo palestinese" si legge sul grande manifesto avviso dagli attivisti. "Giù le mani dai bambini", "Gaza libera", "Netanyahu assassino" e "intifada fino alla vittoria" gli slogan che hanno accompagnato la manifestazione convocata dal centro sociale Il Cantiere. "Vogliamo ricordare ai potenti che noi siamo qui non per i capricci dei ricconi che vanno alla Prima, ma per ciò che è importante, cioè manifestare solidarietà ai popoli che lottano contro la guerra", ha detto un manifestante al megafono, mentre un’enorme bandiera della Palestina veniva issata in piazza della Scala e illuminata dai fuochi dei bengala.
#7dicembre Prima della Scala, presidio in sostegno del popolo palestinese davanti al teatro pic.twitter.com/yoZn878Qp9
— Local Team (@localteamit) December 7, 2023
Intanto ha fatto il suo ingresso nel teatro Liliana Segre, senatrice a vita e testimone della Shoah. Ad accoglierla il nuovo prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia, e il sindaco Giuseppe Sala. "Sono da sempre un'amante della lirica, sono un'abbonata da tanti anni alla Scala e ho cominciato dal loggione. Questo è un punto da ricordare", ha detto la senatrice che non ha commentato le proteste in piazza.