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Assalto a Pro Vita, video sbugiarda sinistra e femministe: "Miserabili"

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Le immagini dicono tutto. Le registrazioni video del circuito interno della sede di Pro Vita e Famiglia assaltata durante la manifestazione di Non Una Di Meno sabato 25 novembre a Roma "dimostrano che l'ordigno gettato" nel locale "aveva l'innesco acceso per l'esplosione". La bottiglia piena di polvere da sparo era stata trovata inesplosa dagli artificieri chiamati dalla Polizia di Stato. "Grazie a Dio la miccia si è staccata poco dopo la caduta a terra accanto a tende, scrivanie di legno e altro materiale altamente infiammabile. In caso di esplosione, l'incendio generato avrebbe potuto ridurre la nostra sede a un cumulo di cenere", si legge in  post su X dell'associazione che ha diffuso il video delle telecamere di sorveglianza interne. 

 

"In queste settimane siamo stati accusati di aver: 1) inventato del tutto il fatto 2) collocato noi l'ordigno in sede 3) esagerato la pericolosità dell'oggetto 4) taciuto sulla presunta assenza dell'innesco", scrive Pro Vita. "Accuse ridicole e dimostrate tutte false, inventate per smarcarsi dall'imbarazzo di dover condannare l'attentato e le sue autrici 'trans-femministe' durante una manifestazione 'democratica e progressista', animata dalla Sinistra movimentista e appoggiata da quella parlamentare", continua l'associazione che ricorda come il "nuovo video arricchirà le indagini già in corso delle autorità competenti". 

 

Pro Vita e Famiglia lamenta anche che, sollecitati, la segretaria del Pd Elly Schlein e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, non hanno espresso "una condanna politica contro chi quella sera urlava l'intenzione di 'Bruciare tutto, ma coi ProVita dentro', mentre tentava materialmente di farlo. Ce ne ricorderemo, e ve lo ricorderemo ogni volta che proverete a ergervi paladini morali contro violenze, discriminazioni e negazioni di diritti civili e libertà fondamentali. Miserabili sepolcri imbiancati", si legge nella dura nota. 

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