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Sciopero medici e infermieri, la critica di Bassetti: “Non andrebbe fatto, che immagine diamo?”

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Disagi oggi nella sanità per lo sciopero di 24 ore di medici, infermieri e dirigenti sanitari proclamato dal maggiore sindacato degli ospedalieri, l’Anaao Assomed, e dalla Cimo-Fesmud. Si prevede che possano saltare fino a un milione e mezzo di visite, esami e interventi. Sono in programma manifestazioni in tutta Italia: alle 11,30 a Piazza SS Apostoli, a Roma, prende inizio il sit-in di protesta contro la manovra economica e in difesa del Servizio Sanitario Nazionale promosso dai sindacati con lo slogan «La sanità pubblica non si svende, si difende». I sindacati dei medici accusano la manovra di non salvaguardare il servizio sanitario nazionale perché mancano la detassazione di una parte della retribuzione, più fondi per il contratto di lavoro, depenalizzazione dell’atto medico, cancellazione dei tagli alle pensioni e creazione di un’area contrattuale autonoma per gli infermieri. Il 18 dicembre è in programma un nuovo sciopero deciso dalle altre sigle della Intersindacale medica con lo slogan unico «Salviamo il Ssn». 

 

 

Ma c’è chi è contrario alla mobilitazione. «Il governo in carica ha il cerino in mano. La situazione dei sanitari, medici e infermieri, non è buona ma non è un problema di oggi ma degli ultimi 20 anni. Dove si è soltanto tolto alla sanità, dalla sinistra al centro alla destra. Trovo sbagliato oggi scioperare visto che questo governo è arrivato da poco. Credo che i medici non dovrebbero mai scioperare, non siamo metalmeccanici, tranvieri, nel nostro lavoro c’è di mezzo la vita delle persone che immagine diamo scioperando oggi?», la reazione all’Adnkronos Salute di Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova.

 

 

«Sui temi della salute non dobbiamo dividerci, quando si fa uno sciopero ci si contrappone invece serve un impegno bipartisan», suggerisce Bassetti. «Bisogna ripensare il nostro sistema - aggiunge l’infettivologo - ci sono problemi strutturali, soprattutto di risorse. Si dovrebbe rivedere tutta la filiera delle risorse immesse nel sistema sanitario. Andare a mettere mano al numero chiuso nelle professioni sanitarie che è stato un grandissimo errore. Cercare di mettere - conclude Bassetti - un pochino più di merito all’interno degli ospedali, all’interno della sanità, ma alzando l’asticella».

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