Filippo Turetta incontra i genitori. "Spettacolo del dolore": cosa filtra dal carcere
Filippo Turetta, il 21enne accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, ha incontrato i genitori, che si sono recati ieri per la prima volta nel carcere di Verona. Il ragazzo ha abbracciato i genitori e, secondo quanto apprende LaPresse da fonti accreditate, i tre si sono trattenuti a colloquio un’ora. Filippo -riferiscono le stesse fonti- è apparso “tranquillo e ha parlato con i genitori senza versare alcuna lacrima”. Nicola Turetta ed Elisabetta Martini sono sembrati “provati” ma “hanno mantenuto un normale contegno” nella stanza del carcere di Montorio che li ha ospitati. Il giovane ha ringraziato i genitori, che avevano chiesto "perdono" al padre della vittima, Gino, per aver scelto di vedere il figlio. Sebbene la madre e il padre dell'assassino abbiano rimandato il momento del faccia a faccia per ben otto giorni, hanno dimostrato a Filippo di non averlo abbandonato. Oggi, è il Corriere della Sera a svelare alcuni dettagli prima non diffusi.
Turetta incontra i genitori, cosa si sono detti in carcere
Come già intuibile nella giornata di mercoledì scorso, quando Nicola Turetta ed Elisabetta Martini hanno deciso di non raggiungere il figlio nella struttura penitenziaria di Verona, il motivo del rinvio va cercato nelle implicazioni sentimentali e nella strategia di difesa. Venerdì, infatti, Filippo Turetta si è seduto di fronte al gip e ha ammesso di aver tolto la vita a Giulia Cecchettin. I genitori del ragazzo sono entrati nel carcere di Montorio in tarda mattinata, ma, come scrive il quotidiano, non si sono fermati nel parcheggio. Il motivo? "Una cautela adottata dalla direzione del carcere per evitare la telecamera di una troupe televisiva che stava effettuando riprese all'ingresso". Non favoritismi, quindi. "Per risparmiare a questi genitori uno spettacolo del dolore", hanno fatto sapere dall'interno del penitenziario.