Turetta, "overkilling" su Giulia. Bolzan: perché è un delitto premeditato
Ormai sono molteplici gli elementi in possesso degli inquirenti sul delitto atroce di Giulia Cecchettin. Dai risultati delle indagini al lungo interrogatorio, ieri in carcere, di Filippo Turetta fino all'autopsia sul corpo della 22enne di Vigonovo, effettuata sempre venerdì 1 dicembre e conclusa nella notte. A commentare le prime evidenze emerse dall'esame autoptico è la psicologa e criminologa Flaminia Bolzan. "Quello di Giulia è un evidente caso di femminicidio, all’idea di un abbandono da parte di lei, Filippo non è stato in grado di contenere il lato emotivo e ha agito con un ’overkilling’, un’azione cioè maggiorata rispetto a quella necessaria per uccidere", spiega l'esperta parlando con l’Adnkronos. Cecchettin infatti è stata raggiunta da almeno 25 coltellate.
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Anche la dinamica dei colpi suggerisce una ricostruzione: "Il numero di ferite da arma da taglio è elevato e questo rimanda a una relazione fra aggressore e vittima - spiega - e il fatto che le ferite più grandi siano sul lato sinistro del collo fa pensare che l’aggressione sia avvenuta in auto, con Giulia seduta a lato passeggero".
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Il tipo di arma, secondo la criminologa, avvalora l’ipotesi della premeditazione. "Il fatto che abbia usato un coltello da cucina significa che l’aveva portato da casa" dice Bolzan. Dai prossimi interrogatori di Turetta potranno arrivare maggiori dettagli utili per capire cosa sia successo, ma in base agli elementi noti fin qui "è probabile che Giulia abbia manifestato la sua volontà di autodeterminarsi nella scelta - conclude la criminologa - Filippo non ha gestito emotivamente il senso di frustrazione e quindi ha portato a termine il suo intento criminoso". Secondo gli ultimi elementi emersi dalle indagini, Turetta ha usato un solo coltello per uccidere Giulia, che è morta per dissanguamento nella seconda aggressione dell'ex fidanzato, nella zona industriale di Fossò.