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Nasce UniRai, l'associazione di giornalisti contro il pensiero unico

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Domenico Alcamo
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 Il nome è evocativo, UniRai. Si tratta di un’associazione aperta a tutti i giornalisti Rai, libera da pregiudizi ideologici, lontana dalla propaganda politica e ancorata ai valori costituzionali». La nuova realtà è stata presentata ieri, a Roma, all’auditorium Due Pini. Alla presenza di direttori, giornalisti e molti esponenti politici (di appartenenze trasversali) che si sono alternati nei panel condotti dal giornalista e conduttore televisivo Francesco Giorgino. A guidare l’associazione, saranno Francesco Palese, di Rainews, Elisabetta Abbate del Tg1 e Cora Boccia, che del notiziario della prima rete è vicedirettore.

L’attuale rappresentanza sindacale all’interno della tv pubblica è stato uno degli argomenti centrali della serata. «L'Usigrai è la Cgil dei giornalisti. Il fatto che questo sindacato mi abbia costantemente attaccato, mi lascia immaginare che le sue valutazioni siano politiche», ha detto aprendo il convegno Bruno Vespa, già direttore del Tg1 e oggi conduttore di Porta a Porta e 5 minuti.

Molti i direttori che hanno apportato il loro contributo di idee, riflettendo anche sul futuro dell’informazione alla luce dei cambiamenti in atto. «La radio trae la propria forza dalla sua sua essenzialità, che dà continuità allo strumento e ha smentito nei decenni tutti quelli che ne decretavano la morte», ha detto Francesco Pionati, alla guida di Radio Rai. Mentre Paolo Petrecca, direttore di Rainews 24, ha sottolineato: «Sono preoccupato per il futuro dell'azienda, che deve resistere alle critiche dei giornali. Penso che la Rai abbia bisogno di credere in se stessa. Il tema delle risorse è centrale anche per noi che facciamo informazione 24 ore su 24. Sono fiero di essere qui e saluto questa iniziativa. Noi giornalisti di un certo tipo spesso etichettati ingiustamente, invece abbiamo il diritto di esprimere le nostre opinioni». Il direttore degli approfondimenti, Paolo Corsini, ha osservato: «Gli unici ad avere un sindacato unico siamo noi giornalisti e questo da punto di forza è diventato una cappa. Da sindacato unitario si è trasformato in sindacato unico. Occorre tornare ad occuparsi dei problemi del lavoro del giornalista e delle regole e spero che questa iniziativa possa servire a rilanciare l'attività sindacale per tutti».

E Angelo Mellone, alla guida del Day Time, ha spiegato: «Facciamo tutti servizio pubblico, con diversi approcci, ma chi lavora nella mia direzione sa che il lavoro editoriale è complicato e spesso abbiamo eredito situazioni di divisione e diffidenza. Atteggiamenti di ipersindacalismo aumentano la farraginosità e le incomprensioni dove ci vorrebbe un lavoro di squadra. Più la componente della Rai si fonderà, più miglioreremo tutti». Sul piano politico, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in un messaggio ha salutato «con grande soddisfazione» la nascita di UniRai, una novità che «consolida la missione del servizio pubblico». Di «contributo importante da parte di chi in Rai da sempre è impegnato a favore del pluralismo» ha parlato invece Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai. All’iniziativa era presente anche Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia in Senato. «La notizia siete voi-ha detto rivolto ai partecipantiIo non so se farete un’associazione o un sindacato. Ma il mondo con un solo sindacato è pari al Vietnam».

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