l'autopsia

Giulia Cecchettin, la ferita letale alla vena aorta: i risultati dell'autopsia

È terminata poco prima delle 17 l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa a Vigonovo, in provincia di Venezia, dall’ex fidanzato Filippo Turetta. L'esame autoptico è stato effettuato alla Uoc di Anatomia Patologica dell’università di Padova dai consulenti medico legali, nominati dalla procura di Venezia e dalla famiglia della vittima. L'esame, per consentire agli specialisti di effettuare ulteriori accertamenti medici più approfonditi e delicati, potrebbe proseguire anche nella giornata di domani. Tra i quesiti peritali, formulati dalla procura, gli specialisti dovranno rispondere anche a quello della datazione della morte circoscrivendone con più precisione possibile anche l’orario. Tra i consulenti presenti, oltre al medico legale Guido Viel, perito incaricato dalla procura, anche entomologo forense Stefano Vanin. Secondo quanto riporta LaPresse sarebbe stata "la rescissione di una vena aorta, a seguito di una coltellata inferta da Filippo Turetta, a provocare la morte di Giulia". Il decesso della ragazza, secondo quanto è emerso dall’autopsia, sarebbe stato causato quindi da un emorragia.

 

Secondo quanto riporta LaPresse Giulia sarebbe morta subito dopo la seconda lite, avvenuta nella strada vicinale della zona industriale di Fossò. Quando il cadavere della ragazza è stato ritrovato sulle sponde del lago di Barcis, dopo essere stato abbandonato da ìTuretta, era già morta. Ora  per  "cristallizzare" le evidenze dell’esame autoptico nella relazione medico legale, bisognerà collegare ai dati scientifici gli elementi che sono emersi dalle immagini delle telecamere, come gli orari e le date, che hanno immortalato alcune scene dell’aggressione e della fuga della Fiat Grande Punto di Filippo Turetta, utilizzata per trasportare il corpo e per la fuga successiva, prima in Austria e poi in Germania. 

 

Parallelamente, dura da oltre cinque ore l’interrogatorio di Turetta davanti al pm di Venezia Andrea Petroni nel carcere di Verona. Nel penitenziario ci sono anche i legali Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, gli avvocati del giovane accusato di aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Secondo quanto si apprende Turetta ha deciso di fornire la propria versione dei fatti riguardo quanto accaduto la sera dell’11 novembre, quando Turetta ha prima aggredito Giulia nel parcheggio di via Aldo Moro a Vigonovo per poi portarla nel parcheggio di Fossò dove ha probabilmente inferto il colpo che per Giulia si rivelò mortale. Dopo di lì ha guidato per 170 km per lasciare il corpo al lago di Barcis, in provincia di Pordenone e iniziare la sua fuga per oltre 1000 km attraversando tre stati, fino a quando non è stato fermato dalla polizia tedesca.