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Filippo Turetta, gli altri detenuti si ribellano: indignazione per i privilegi in carcere

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Elisabetta Martini e Nicola Turetta, da oltre un mese, non hanno più visto il loro primogenito, Filippo, protagonista della tragica vicenda del sequestro e dell’uccisione di Giulia Cecchettin. Mentre il paese segue con sgomento la vicenda, la coppia di Torreglia ha deciso di non affrontare al momento il "ragazzo normale, praticamente perfetto" che credevano di aver cresciuto. Il desiderio di dare tempo al figlio per elaborare la tragedia prima di affrontare la famiglia ha portato i genitori a rinunciare al previsto colloquio nella casa circondariale di Montorio Veronese, una decisione che ha destato fastidio tra gli altri detenuti, indignati per ciò che percepiscono come “privilegi" del 22enne. La notizia del colloqui con i familiari ha, secondo il Gazzettino, scatenato l'irritazione dei reclusi e dei familiari.

 

 

L'attenzione mediatica concentrata sull'assassino di Giulia ha generato frustrazione tra gli altri detenuti, tanto che gli avvocati hanno riscontrato difficoltà nell'incontrare i propri assistiti a causa dell'affollamento di giornalisti e fotografi fuori dal cancello della prigione. La presenza massiccia dei media ha richiesto più interventi da parte della polizia penitenziaria, la cui dotazione effettiva risulta essere inferiore di 52 unità alle previsioni della pianta organica, secondo l'ultima relazione del Garante regionale dei diritti della persona.

 

 

Una donna ha espresso il proprio sconcerto, affermando che i detenuti sono seguiti meno del solito a causa dell'attenzione mediatica concentrata sul "nuovo arrivato vip". La donna ha manifestato il suo disgusto, evidenziando il permesso concesso all'assassino di incontrare i genitori, nonostante non fosse il giorno previsto per i colloqui nella sua sezione. L'indignazione si è estesa anche alla notizia dei due volumi, un giallo di Agatha Christie e un romanzo di Aleksandr Puškin, prestati dalla biblioteca interna a Turetta. La domanda che molti si pongono è: "Dopo soli due giorni, ha già libri da leggere e colloquio con i genitori?". La vicenda continua a suscitare polemiche e interrogativi sulla gestione e le condizioni detentive, mentre la comunità cerca risposte e giustizia per la tragica morte di Giulia Cecchettin.

 

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