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Chi l'ha visto, il papà di Filippo rompe il silenzio: "Gli è saltato un embolo. Non è..."

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Una nuova puntata di Chi l'ha visto, un nuovo approfondimento sul caso di Giulia Cecchettin, la ragazza scomparsa in un sabato qualsiasi insieme all'ex fidanzato e ritrovata morta in un canalone. Filippo Turetta, l'assassino della 22enne veneta, è ora in carcere. Sebbene i genitori abbiano rimandato l'incontro con il figlio, probabilmente per le implicazioni emotive e per aspettare che si calmino le acque, ieri sera il programma di Federica Sciarelli ha mandato in onda delle dichiarazioni rilasciate dal padre del giovane. Nicola Turetta ha, in primo luogo, raccontato di ritenere più credibile che inizialmente nelle intenzioni di Filippo non ci fosse l'omicidio ma una sorta di rapimento dettato da un forte sentimento di gelosia e di invidia. 

 

 

"Io ho pensato questo, fino all’ultimo. Perché ho sentito Gino e sua figlia Elena dire che lui non voleva che Giulia facesse la laurea prima di lui. E quindi io penso che lui volesse sequestrarla, rapirla per non darle la soddisfazione e dopo lasciarla. Purtroppo le cose sono sempre peggiorate. Forse voleva farle paura, nel senso di costringerla: ‘Sali in macchina con me, vieni via’", ha affermato l'uomo. "Non è una cosa razionale, cioè una persona che ami, che le fai i biscotti, prepari tutto, che la porti a casa… Un bene così non può sfociare in una tragedia del genere. Ci vorrebbe Freud perché mi dia delle spiegazioni", ha continuato. 

 

 

Filippo è stato descritto come un ragazzo possessivo o almeno questo è quanto starebbe emergendo dalle indagini e dagli audio spuntati fuori. Il padre del giovane, però, non è sembrato dello stesso parere: "So che Giulia andava fuori con lui tranquillamente, fino a quel sabato so che non le ha toccato neanche un capello. Quindi lei era tranquilla quando usciva, lei non aveva questi timori. La cosa è precipitata e lui gli è saltato un embolo". Per Nicola Turetta la vicenda andrebbe approfondita meglio: "Adesso io non posso fare nomi, ma vedere uno psicologo che lo definisce mostro… Io magari capisco, ma mio figlio a 18 anni vedersi il fratello definito… è dura. Ci sono degli aspetti di questa tragedia che vanno visti in una chiave un po’ diversa, cioè non è uno che ha ucciso a mano armata, non so... Qualsiasi altro omicidio. Ha ucciso il suo angelo praticamente, cioè quella che lui le preparava i biscotti, quella che lui amava", ha concluso. 

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