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Giulia Cecchettin, "o me o...": la scelta imposta da Filippo e le indagini sull'ultimo periodo

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"O me o le tue amiche, o me o la tua famiglia": Filippo Turetta avrebbe provato a mettere Giulia Cecchettin di fronte a questa scelta anche dopo la fine della loro relazione. Emerge dalle indagini difensive dei legali dei genitori e della sorella della ragazza, che presto depositeranno alla Procura di Venezia una memoria con dichiarazioni di amici e parenti di lei ma anche chat e audio che farebbero pensare a "uno stalking psicologico". "Il prossimo passo sarà un incontro formale con queste persone che abbiamo interpellato - viene spiegato all’AGI -. Il materiale raccolto ci fa pensare che Giulia fosse vittima di uno stalking psicologico che si era intensificato nell’ultimo mese ma dobbiamo ancora capire quando fosse iniziato. Dobbiamo ricostruire tutta la loro storia perché questo tipo di stalking di solito non tarda a manifestarsi. Giulia viveva un fortissimo disagio che possiamo identificare come una sindrome da molestie assillanti che si riverberava anche sui suoi familiari".

 

 

Quanto a possibili pedinamenti e appostamenti "stiamo cercando di capire se ci fossero". Terminato questo lavoro, i legali depositeranno le testimonianze raccolte "come indagini difensive alla Procura che dovrà valutarne l’utilizzo". Tradurre però in termini del reato di stalking questo possibile contesto in cui sarebbe maturato il delitto non è immediato. "Gli atti persecutori senza querela non sono procedibili - spiega all’AGI l’avvocata Giorgia Leone che da anni assiste donne vittime di violenza di genere -. Sono procedibili d’ufficio solo nei casi che siano commessi nei confronti di disabili o minori". Inoltre, "si tratta di un reato applicato quando non venga riconosciuto un fatto più grave e assorbente rispetto atti persecutori che, nel caso della povera Giulia, sussiste visto che è configurabile il reato di omicidio". 

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