la tesi della criminologa vagli

Turetta, la frase sospetta al gip. La criminologa Vagli: "Già organizzato"

"Sto cercando di ricostruire nella mia memoria le emozioni e quello che è scattato in me quella sera". Lo ha detto Filippo Turetta nelle sue dichiarazioni spontanee al gip, in cui ha ammesso di aver ucciso la sue ex fidanzata Giulia Cecchettin. A commentare gli ultimi sviluppi della vicenda che ha scosso l'Italia e delineare gli scenari futuri è la criminologa Anna Vagli, intervenuta martedì 28 novembre a RaiNews24. L'esperta parte dalle frasi pronunciate da Turetta ai poliziotti tedeschi quando è stato arrestato: "Ho arrestato la mia fidanzata", ha detto in inglese. Frase che tradisce una idea di "dominio e controllo" sulla giovane che lo aveva lasciato, e che per questo motivo avrebbe ucciso. 

 

Vagli commenta poi le dichiarazioni spontanee rese al gip, in particolare la frase su "quello che è scattato in me quella sera". "Vedo un atteggiamento già organizzato" verso un delitto d'impeto, non premeditato. Non c'è dubbio che abbia ucciso Giulia. Ma "bisogna capire il capo di imputazione, perché la differenza è abissale - spiega la criminologa - se viene contestata la premeditazione il ragazzo rischia l'ergastolo", se ciò non avvenisse "rischierebbe tra i 24 e i 30 anni", anche se si tratta di stime suscettibili a un gran numero di variabili. 

 

Per Vagli non ci sono dubbi che Turetta abbia pianificato tutto: "Certo che c'è stata la premeditazione", afferma la criminologa che elenca i punti che vanno in questa direzione: l'appostamento davanti casa di Giulia, il coltello, l'acquisto del nastro adesivo su internet, i kit di sopravvivenza e via dicendo. "La sua fuga sarebbe continuata se non avesse finito i soldi", afferma Vagli che è sicura: "Non ha mai perso la lucidità, ha anche fatto rifornimento pagando con le banconote sporche di sangue in previsione della sua fuga. È un dettaglio agghiacciante che spero venga preso in considerazione" al processo, dice la criminologa. Insomma, Turetta non avrebbe usato casualmente i soldi sporchi del sangue di Giulia, ma per liberarsene subito e non lasciare quella traccia in seguito, durante la fuga.