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Filippo Turetta, "capo di imputazione fluido": contro di lui nuove prove

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Filippo Turetta , accusato di aver ucciso Giulia Cecchettin, sarà convocato per essere sentito dalla Procura di Venezia dopo l’interrogatorio di garanzia in programma domani davanti alla gip Benedetta Vitolo. Un passaggio importante nell’indagine per sequestro di persona e omicidio aggravato dal vincolo affettivo. Turetta dovrà difendersi non solo dagli elementi contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Venezia Benedetta Vitolo, ma domani - nell’interrogatorio di garanzia nel carcere di Verona - il pm Andrea Petroni potrà contestargli anche i nuovi elementi raccolti dopo l’arresto in Germania, al termine di una fuga di una settimana e oltre mille chilometri per scappare all’accusa di aver sequestrato e ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin. È quanto emerge da fonti vicine alla procura.

 

A quanto viene spiegato da una fonte qualificata "il capo d’imputazione è fluido", non cristallizzato alle accuse di sequestro di persona e omicidio aggravato dal vincolo affettivo tra Turetta e Giulia Cecchettin. Dunque, sempre che Turetta non opti per la facoltà di non rispondere o per rendere dichiarazioni spontanee, il pm Andrea Petroni, dopo che il gip avrà esaurito le sue sue domande, potrebbe incalzare l’indagato con quesiti attinenti alle novità investigative. Tra queste, il coltello, i 300 euro e il guanto trovati nella Grande Punto nera del ragazzo che potrebbero portare a contestare l’aggravante della premeditazione assieme ad altri elementi affiorati con gli accertamenti più recenti, tra cui l’acquisto di un nastro adesivo alcuni giorni prima dei fatti che sarebbe stato usato per ’zittire' Giulia durante l’aggressione. Al momento il capo d’imputazione non contiene l’aggravante della premeditazione. Negli interrogatori di garanzia è prassi che, dopo le domande del giudice, anche la Procura e la difesa possano porre domande. Dopo l’interrogatorio, domani e anche nei prossimi giorni, l’avvocato Giovanni Caruso potrebbe presentare delle istanze, tra cui quella per avere i domiciliari o per sollecitare una perizia psichiatrica con la formula dell’incidente probatorio. Turetta ha tre possibilità davanti al giudice: tacere, rispondere alle domande o fare dichiarazioni spontanee su quanto accaduto la sera di sabato 11 novembre. Insomma, si entra nel vivo delle contestazioni.

 

Intanto la Procura di Venezia ha spedito ai Ris di Parma il coltello trovato nell’auto di Filippo e i campioni ematici relativi alle tracce di sangue repertate nel parcheggio di Vigonovo dove sarebbe avvenuta la prima aggressione. E come detto il pm di Venezia Andrea Petroni ha chiesto al collega magistrato tedesco di inviare direttamente al Ris di Parma l’auto di Turetta. Nel trasporto e nella successiva analisi sono compresi anche i reperti trovati nella Grande Punto. Gli investigatori impegnati nell’inchiesta stanno svolgendo accertamenti anche sul libro per bambini trovato al fianco del corpo della ragazza. Non è ancora chiaro chi abbia comprato il volume, se la stessa Giulia, aspirante illustratrice, o lo stesso Turetta. 

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