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Cecchettin, il criminologo Genovese a Quarto Grado: "Cosa si chiede ora la famiglia di Giulia"

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L'inchiesta sull'omicidio do Giulia Cecchettin è a una prima svolta: nell'interrogatorio dei garanzia che avverrà presumibilmente lunedì a Filippo Turetta potrebbe essere contestata anche la premeditazione del delitto. Diversi gli elementi che vanno in questa direzione, come emerso anche dalle ricostruzioni fatte venerdì 24 novembre a Quarto Grado, il programma condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero su Rete 4. Il materiale trovato nella Grande Punto nera fermata in Germania, le ricerche sulla sopravvivenza in montagna, il possibile sopralluogo prima dell'appuntamento con l'ex fidanzata quel maledetto sabato 11 novembre. 

 

Nella trasmissione è intervenuto tra gli altri il criminologo Edoardo Genovese dell'associazione "Penelope", che sta vicina alle famiglie delle persone scomparse. "Sono stato fino a qualche ora fa in compagnia della sorella Elena e del papà Gino - rivela Genovese - Stanno attraversando queste ore raccolti nel silenzio del dolore, ma soprattutto con grande dignità così come hanno dimostrato in queste ore e in questi ultimi". "Loro non provano odio nei confronti di Filippo - spiega il criminologo. Tuttavia però si pongono delle domande". Prima su tutte: "Che cosa è successo quel giorno e quella sera"? Ma anche se Turetta "avesse realizzato uno scenario simile a quello verificatosi", quindi "o l'anello o il coltello rispetto all'ennesimo rifiuto da parte da parte di Giulia". Lo scenario della premeditazione. 

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