Giulia Cecchettin, il legale della sorella Elena: "Altra aggravante per Turetta". Gli scenari
Filippo Turetta ha lasciato l'aeroporto di Venezia, dove è atterrato a bordo del Falcon 900Ex partito da Francoforte, ed è ora in auto, una Lancia Delta con i vetri oscurati, scortato da tre vetture dei carabinieri. Il 22enne, accusato dell'omicidio volontario aggravato e sequestro di Giulia Cecchettin, è atteso nel carcere di Verona dove, a differenza di quanto comunicato in precedenza, andrà in una cella doppia: la decisione - secondo quanto apprende LaPresse - è stata presa per evitare gesti autolesionistici da parte del 22enne. Secondo quanto si apprende da fonti accreditate, rimarrà in infermeria per 3-4 giorni e sarà poi portato nel reparto protetti. Intanto, stando a quanto si apprende, il legale di fiducia di Elena Cecchettin avrebbe suggerito di contestare anche l'aggravante dei "motivi abietti".
"Bulimia affettiva": parla la grafologa. Cosa rivela la firma di Filippo su Giulia
"Pippo, così lo chiamava Giulia, come Vincenzo Paduano (assassino ed ex fidanzato di Sara Di Pietrantonio, uccisa a Roma nel maggio 2016) è un uomo senza empatia che ha lucidamente eliminato la sua ex per punirla da quello che lui ha considerato un atto di insubordinazione subito, poiché, ormai, la nostra Giulia non rispondeva più alle sue aspettative. Lavoreremo, affinché, la Procura prima e i giudici poi, riconoscano a carico del Turetta l'aggravante del 'motivo abietto'. Turpe è la causale dell'omicidio e spregevole è tutta la condotta complessiva", ha scritto in una nota Nicodemo Gentile.
Turetta in Italia, "niente manette": cosa filtra sul tragitto dalla Germania
Per l'avvocato, "la laurea di Giulia ha costituito il punto di rottura, di non ritorno. Questo traguardo della ragazza avrebbe reso Filippo sempre più piccolo e comportato il definitivo distacco della giovane, pronta a svoltare pagina anche nel mondo delle sue relazioni. Le donne devono smettere di fare 'le curatrici' di uomini affetti da analfabetismo emotivo, devono pensare a loro e alle prime avvisaglie di comportamenti abnormi e morbosi da parte del partner, uscire in modo definitivo da dinamiche di controllo militare, comportamenti intrusivi e molesti anche quando non si usano le mani", ha aggiunto.