Dal verbale

Campi Flegrei, il magma in risalita fa scattare l'allarme: vicino alla superficie

Uno sciame sismico si è verificato ieri mattina nell'area dei Campi Flegrei, in provincia di Napoli. L'Osservatorio Vesuviano, sede napoletana dell'Ingv, ha registrato cinque scosse di terremoto tra le 9.59 e le 10.39, con magnitudo massima di 1.4 in occasione dell'ultima scossa, il cui epicentro è stato localizzato a una profondità di 2 km nei pressi della Solfatara, nel comune di Pozzuoli. Non risultati danni a persone o cose, tuttavia è scattato l'allarme. Sebbene nelle ultime settimane la situazione sembrasse sotto controllo, il verbale in mano alla Commissione grandi rischi in possesso del Corriere del Mezzogiorno desta non poco preoccupazione. Il motivo? Il magma starebbe risalendo e sarebbe sempre più vicino alla superficie. 

 

 

Nel documento di sei pagine in cui vengono illustrati i motivi per cui si potrebbe passare dall'allerta gialla a quella arancione, si parla di "nuove evidenze di possibile coinvolgimento del magma". "I processi in atto possono evolvere ulteriormente anche in tempi brevi se confrontati con quelli previsti dalla pianificazione di emergenza vulcanica", si legge. E il magma sarebbe alla base anche del bradisismo, cioè del lento ma costante innalzamento del suolo. "La modellazione del campo deformativo dal 2015 necessita di un ulteriore contributo da parte di una sorgente magmatica a 7-8 km di profondità", viene spiegato. Non si può prevedere l'evoluzione di questi fenomeni, ma bisogna stare attenti a una possibile "risalita del magma soprattutto tra i 4 km di profondità e la superficie".