Giulia Cecchettin, giallo su Filippo Turetta e il carcere italiano: dove finirà
Proteggerlo da un possibile linciaggio in carcere e da gesti autolesionisti. È l’obiettivo di chi riporterà in Italia Filippo Turetta, arrestato in Germania dopo una fuga di mille chilometri con l’accusa di avere ucciso Giulia Cecchettin, e di chi è stato chiamato a decidere in quale istituto di pena debba essere detenuto. Il primo obiettivo viene perseguito col trasferimento dal carcere prussiano di Halle con la scelta di un volo militare da parte dei responsabili del Servizio cooperazione internazionale di polizia (Scip) per evitare contatti con altri viaggiatori. Quanto alla struttura dove attenderà l’interrogatorio di garanzia, per tutta la giornata si sono rincorse voci, anche alimentate da fonti qualificate, su dove sarà portato lo studente di ingegneria che avrebbe aggredito Giulia per abbandonare poi il suo corpo vicino al lago di Barcis. La polizia tedesca consegnerà Turetta agli italiani nell’area di sicurezza dell’aeroporto di Francoforte dopo il via libera dei giudici alla consegna sulla base del mandato di arresto europeo. Fonti dei carabinieri riferiscono che il volo dell’Aeronautica Militare partirà alle 10 e 45 da Francoforte, farà tappa a Venezia e poi Turetta sarà trasferito a Verona.
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In un primo momento si era diffusa la notizia che sarebbe stato portato nella casa circondariale Santa Maria Maggiore della città lagunare che si trova a pochi metri dal tribunale e dall’ufficio della giudice Benedetta Vitolo che lo interrogherà. Poi è emerso un ’ballottaggio’ Padova-Verona, ritenute carceri più adatte per la sicurezza. È di queste ore la notizia del pestaggio e delle torture subite nel carcere di Sanremo da Alberto Scagni, che uccise la sorella Alice il primo maggio del 2022, a testimonianza di quanto i luoghi di pena possano essere insicuri. Fonti qualificate assicurano all’Agi che la scelta è caduta alla fine sul carcere Montorio di Verona dove nelle ultime settimane si sono registrati due suicidi ma non è escluso che si tratti di un ’depistaggio’ per mantenere ’segreto’ il ritorno in Italia del giovane. Visti i propositi di togliersi la vita annunciati da Turetta prima delle ultime ore trascorse con Giulia e anche con gli agenti tedeschi che l’hanno arrestato in autostrada, sarà messo in isolamento e sorvegliato a vista, dopo le visite mediche di rito.
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Turetta comparirà davanti alla gip Benedetta Vitolo entro cinque giorni dal domani. L’interrogatorio non avverrà nell’immediatezza del suo arrivo per lasciare il tempo alla sua difesa di consultare gli atti d’accusa che lo riguardano. La giudice sarà chiamata a pronunciarsi con un’ordinanza solo se la difesa farà richieste specifiche come un’istanza ai domiciliari o l’esecuzione di una perizia psichiatrica. Nuove contestazioni, oltre a quelle di sequestro di persona e omicidio aggravato dal vincolo affettivo, potrebbero essere fatte nell’interrogatorio di garanzia. In quell’occasione, il pm Andrea Petroni, la cui presenza è peraltro facoltativa, potrebbe contestargli in particolare nuove aggravanti come premeditazione, e reati come l’occultamento di cadavere.
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