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Filippo Turetta, la confessione ai poliziotti: "Non ho avuto il coraggio..."

Angela Bruni
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Quando, dopo una fuga di sette giorni e mille chilometri, Filippo Turetta è sceso dalla sua Punto nera nella corsia di emergenza dell’autostrada Berlino-Monaco ha alzato le manie ha detto in inglese: «Ho ammazzato la mia fidanzata, ho vagato questi sette giorni perché cercavo di farla finita, ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello contro la gola ma non ho avuto il coraggio di farla finita». Non è una confessione che «vale» per le indagini italiane quella resa ai poliziotti tedeschi, ma sono le prime parole, in attesa di possibili dichiarazioni ai magistrati, del ragazzo accusato di avere ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin abbandonandone il corpo vicino al lago di Bracis dopo averla aggredita in due fasi, a Vigonovo e a Fossò.

Il dettaglio che colpisce è che Turetta l’ha definita «fidanzata» e non «ex» anche se la loro storia era finita per decisione della studentessa ormai vicina alla laurea in ingegneria biomedica che non è riuscita a discutere. Filippo Turetta, che potrebbe tornare in Italia già nella giornata di domani, aveva ferite alle mani e alle caviglie, la cui natura sarà da chiarire, e vistose macchia di sangue sugli abiti. Con sè un coltello, il cellulare, duecento euro in contanti, un guanto solo, una carta bancomat prepagata.

 

I giudici tedeschi di Naumburg hanno dato il via libera alla sua consegna in Italia ritenendo che non ci fossero ostacoli all’invio in Italia e visto anche il consenso del giovane, detenuto nel carcere di Halle sulla base di un mandato di arresto europeo. A quel punto il ventiduenne sarà portato con un volo militare nel carcere di Venezia e interrogato dalla gip Benedetta Vitolo che ha firmato l’arresto per sequestro di persona e omicidio aggravato. A bordo dell’aereo ci sarà l’aliquota dell’Arma dei carabinieri dello «Scip», il Servizio di cooperazione internazionale di Polizia. Ancora non è stato reso noto l’aeroporto dove atterrerà l’aereo, se si tratterà di un aeroporto civile o militare di Roma o del nord Italia.

Lungo il tragitto, verranno predisposti servizi di ordine pubblico. Poi il ragazzo sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia, con la possibilità di scegliere se avvalersi della facoltà di non rispondere oppure parlare, in base anche alla strategia ritenuta più opportuna dal suo legale, l’avvocato Emanuele Compagno. Il penalista ieri sera, nel corso della trasmissione Porta a Porta, ha affermato che sarà valutata la possibilità di chiedere una perizia psichiatrica: «È molto presto per pensarci, però è ovvio che se ce ne sarà bisogno lo faremo - ha detto Questo tipo di aspetto va indagato perché nessuno finora aveva avuto alcun sospetto su Filippo, un ragazzo descritto come dedito allo studio, allo sport, un ragazzo d’oro che aiutava gli altri». E un «ragazzo d’oro, che non aveva mai dato problemi e che aiutava tutti» lo era anche per la sua famiglia. In un’intervista al Corriere della Sera i genitori hanno raccontato il loro stato d’animo: «Non siamo una famiglia patriarcale, vederci descrivere così ci addolora molto» le parole di Nicola ed Elisabetta secondo i quali a Filippo è «scoppiata qualche vena in testa, non ci sono spiegazioni per quello che è successo».

 

Intanto a Vigonovo, il commovente «muro» di fiori e biglietti cresce sempre di più e il sindaco ha deciso di «spostarlo» dalla casa della famiglia della ragazza a Villa Zanon, sede del Municipio, sotto la gigantografia che ritrae Giulia in abito rosso, su un’altalena. «Sono arrivata a un punto in cui vorrei che sparisse, vorrei non avere più contatti con lui». A dirlo, in un audio inedito recuperato dalla trasmissione «Chi l’ha visto?» è Giulia parlando di Filippo. «Questa cosa - aggiunge - con il fatto che io vorrei non vederlo più, perché comincio a non sopportarlo più, mi pesa». Non solo. Nell’audio la ragazza dice anche che Turetta «mi dice che pensa solo ad ammazzarsi». Un gesto estremo che il ragazzo invece non avrebbe avuto il coraggio di compiere. «Vorrei fortemente sparire dalla sua vita, ma non so come farlo perché mi sento in colpa perché ho troppa paura che possa farsi male in qualche modo», ha detto Giulia. 

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