sicurezza stradale
Italiani alla guida distratti dai cellulari
Gli italiani alla guida? Uno su dieci si fa distrarre dal cellulare, quattro su dieci non rispettano la distanza di sicurezza, oltre uno su dieci non osserva i limiti di velocità. Tuttavia, i comportamenti sbagliati sono in calo, soprattutto grazie alle campagne di sensibilizzazione. È il risultato dell’«Indagine Sicurezza stradale 2023», visionata in anteprima da Il Tempo, che dal 2021 viene commissionata a cadenza annuale da Anas (società del Polo infrastrutture del Gruppo Fs Italiane). E che verrà presentata oggi, al convegno in occasione della «Giornata Mondiale del ricordo delle vittime della strada». L’evento, che si terrà a Roma (dalle 10:30, Tempio di Adriano) è stato organizzato da Anas in collaborazione con il Global Safety Forum dell’Onu, la Piarc (Associazione mondiale della Strada), la International Road Foundation e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Lo studio che verrà illustrato, dunque, fornisce uno spaccato utile a qualificare e individuare la tendenza dei comportamenti. A realizzare questa indagine è Csa Research-Centro Statistica aziendale, e la ricerca è stata condotta a novembre di quest’anno. Sono 102.426 i veicoli quotidianamente monitorati (appartenenti a diverse categorie) nell’ambito di 6 strade Anas in diverse aree territoriali. A questa rilevazione, poi, è stata affiancata un’indagine campionaria online rivolta a 4mila soggetti che percorrono strade Anas. Ecco, quindi, la sintesi in cifre degli atteggiamenti che gli italiani tengono alla guida.
IL CELLULARE DEI PERICOLI Sono ancora tanti i guidatori che mentre sono al volante armeggiano con lo smartphone. Addirittura circa il 10% di questi gira un video.
Sul punto, è necessario fare una distinzione. Alla domanda se in prima persona abbiano mai filmato mentre sono alla guida, il 3,1% ha risposto in modo affermativo.
Mentre il 6,9% è il campione che ha ammesso di essere stato a bordo di un automezzo mentre il guidatore realizzava un video. Tornando a chi, in prima persona, ha realizzato video, troviamo una ripartizione in linea di massima equa tra maschi e femmine, con una maggiore incidenza nella fascia d’età dai 25 ai 44 anni. Subito dopo viene la fascia d’età under 24. Per quanto riguarda, invece, i passeggeri mentre altri guidavano e filmavano, il campione vede in maggior misura donne. In generale, poi, l’utilizzo improprio del cellulare riguarda il 9,6% del campione.
LE REGOLE IGNORATE Ci sono delle regole che più di altre vengono disattese?
Sì, ed è il caso del corretto distanziamento tra veicoli, che è la norma meno rispettata, quasi nel 40% dei casi (38,5% per la precisione). A seguire, poi, si trova l’occupazione media di corsia, rilevata nel 31,8% dei casi. E poi c’è il mancato rispetto dei limiti di velocità, che sfiora il 13% (12,9%).
UTILIZZO DELLA FRECCIA Quante volte, guidando, ci troviamo sorpresi da un’automobile che scatta in sorpasso senza mettere la freccia? Anche questo è un comportamento molto frequente, e riguarda il 50,9% del campione in caso di sorpasso, così come il 50,7% nella fase di rientro. Il 32,9% sono quelli che non utilizzano l’indicatore di segnalazione per l’entrata da rampa.
Andando poi a monitorare per tipo di automobile, la tirata di orecchie spetta ai conducenti di berline. In questo caso, il mancato utilizzo della freccia sale fino al 64%.
UTILIZZO DELLE CINTURE Anche il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza è una fattispecie del mancato rispetto delle norme. Nel complesso, sul ricorso a questo strumento salvavita il sì domina con l’89,4%, mentre il no arriva al 10,6%. Contrariamente a quanto si possa immaginare, sono i più attempati ad avere maggiore «disinvoltura». I no, infatti, salgono al 13% per gli over 60, ben due punti e mezzo in più (10,5%) rispetto agli under 40. Maschi e femmine invece più o meno si equivalgono: il mancato utilizzo della cintura si piazza al 10,5% per lui e all’11% per lui.
AUTOCOSCIENZA E SGUARDO SUGLI ALTRI A dirla con parole semplici, tra i guidatori domina l’autoconvizione di essere corretti. In una scala da 1 a 10, infatti, la valutazione sui propri comportamenti viene giudicata con 9. Molto più bassa, invece, la percezione che si ha degli altri. In questo caso, il voto medio che si dà al prossimo è 5,4. Cosa si imputa a gli altri? Di non sforare i limiti di velocità (40,3%) e di utilizzare il cellulare alla guida (39,6%).
PROSPETTIVE POSITIVE I numeri suggeriscono come certi atteggiamenti sbagliati siano ancora in percentuali piuttosto alte. Tuttavia, i trend fanno ben sperare perchè gli indicatori rilevati, rispetto allo scorso anno sono in miglioramento e i comportamenti errati sono in discesa. A parte qualche circostanza (come il mancato utilizzo del seggiolino per i bambini, in calo di ben sei punti percentuali), non si tratta di un «segno meno» vertiginoso. L’utilizzo improprio del cellulare, per esempio, è in calo del 0,7% rispetto allo scorso anno. Ciò è comunque segno di una tendenza di miglioramento, che va imputata, soprattutto, alle campagne di sensibilizzazione e alle adozioni di strumentazioni tecnologiche sempre più avanzate nei veicoli. Questo, dunque, suggerisce la necessità di insistere sul piano della comunicazione e della cultura della sicurezza al volante.