storie parallele

Da Michela Noli a Giulia Cecchettin: uccise da chi diceva di amarle

Christian Campigli 

Oltre cento vittime innocenti dall'inizio del 2023. Numeri sconvolgenti, che nel corso degli ultimi dieci anni sono rimasti, purtroppo, ancora dannatamente elevati. I femminicidi in Italia stanno assumendo il contorno della piaga sociale. Un'emergenza sulla quale il governo di centrodestra sta (a differenza degli esecutivi di sinistra, bravi a parlare, meno a legiferare) correndo ai ripari. Tra le tante, troppe donne massacrate da chi diceva di amarle, è impossibile dimenticare il caso di Michela Noli, crivellata con 47 coltellate a Firenze dall'ex marito, Mattia Di Teodoro.

 

Il 15 maggio del 2016 era una serata calda, ma non ancora afosa. Chi vi scrive fu il primo cronista a giungere sul luogo della mattanza, uno spiazzo verde posto di lato ad una stradina isolata e senza sfondo, di fronte al parco delle Cascine. In un'area verde che, anni prima, ospitava un cementificio, ad un passo da un prestigioso campo da golf. Uno slargo che, con l'imbrunire della notte, si trasforma e diventa completamente buio, abbandonato a se stesso. Quando giunsi in scooter in quell'angolo di città, avvertito da una telefonata mentre mi trovavo ad un pub a bere una birra con alcuni amici, mi trovai di fronte una scena che, a distanza di otto anni, mi è rimasta impressa nella mente.

 

Dentro l'auto dell'ex marito c'era il corpo senza vita di Michela, crivellata di colpi. Accanto, Mattia Di Teodoro, che si era suicidato con un sistema considerato poi da numerosi psichiatri come difficilmente compatibile con il naturale spirito di sopravvivenza. L'uomo, infatti, aveva appoggiato il coltello al cruscotto dell'auto e lo aveva lasciato affondare nelle proprie viscere. E non aveva interrotto la sua mortale corsa nonostante l'intenso dolore percepito. La storia alla base di quell'assurda tragedia era, banalmente, sempre la stessa. Un uomo che non aveva accettato la separazione dall'ex moglie. E che, soprattutto, non aveva concepito l'idea che lei, bella e solare, avesse trovato finalmente la felicità con un altro compagno. Michela aveva commesso l'errore fatale: accettare di parlare “per l'ultima volta” con Mattia. Per evitare scenate in pubblico o per non creare tensioni col nuovo fidanzato. Una leggerezza che le sarebbe costata la vita. Una ragazza intelligente e colta, uccisa da chi diceva di amarla.