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Cecchettin, la lezione di papà Gino: "Non provo odio per Filippo, penso a Giulia"

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"Non provo più nulla: né odio, nè rabbia per Filippo, penso alla mia Giulia che è andata e non c’è più". Sono le parole di Gino Cecchettin è il papà di Giulia la studentessa per il cui omicidio è stato arrestato l’ex fidanzato Filippo Turetta. "Ringrazio tutti quelli che hanno partecipato" alla fiaccolata di ieri sera tra le strade di Vigonovo (Venezia), "la partecipazione è stata enorme ed è arrivata al cuore, non smetterò mai di ringraziare". È tornata a parlare anche la sorella di Giulia Cecchettin, Elena: "Filippo ha deciso di chiudere la vita di mia sorella e non aveva il diritto di farlo, ma lui non ha spezzato solo la sua ma anche la mia e quella della mia famiglia".

 

"Io mi sveglio ogni mattina e mi viene da piangere a pensare che mia sorella non è nella camera affianco alla mia e stamattina me la sono immaginata che diceva ’vai Ele spacca tutto' perché lei mi supportava in tutto" dice con la voce rotta dalla commozione. "Lui non aveva il diritto, non ne aveva il diritto, lui non è nessuno per avere questo potere e non doveva prenderselo", conclude Elena. Giulia era "un’eterna bambina che viveva la vita con leggerezza", afferma la giovane. 

 

Intanto è atteso nelle prossime ore, o nel corso della giornata di domani, il parere dell’Oberlandesgericht di Naumburg, il Tribunale regionale superiore, circa l’estrazione di Turetta. Arrestato sabato sera dalla polizia tedesca mentre si trovava sull’autostrada A9 nei pressi di Lipsia in Germania dopo una fuga di circa mille chilometri, ha trascorso la prima notte nel carcere di Halle (Saale). Turetta è assistito dall’avvocato tedesco Dimitar Krassa con studio in Maybachstrasse. Nel corso dell’udienza di ieri di convalida dell’arresto su mandato europeo, Turetta si è detto favorevole all’estradizione in Italia. I tempi dovrebbero essere brevi ma non immediati. 

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