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Giulia Cecchettin, il militare che l'ha trovata: “Due sacchi neri e poi il tonfo al cuore”

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Antonio Scarongella, 42 anni, militare dell’Esercito, è uno dei volontari del Nucleo cinofilo da Soccorso Bios, sezione Ana (Associazione nazionale alpini) di Pordenone, che ha trovato ieri mattina il corpo senza vita di Giulia Cecchettin. Il cadavere, incastrato tra due rocce, è stato gettato nel canale vicino al lago di Bracis e il volontario spiega come si sia arrivati all’individuazione in un intervento ai taccuini del Corriere del Veneto: “Stavamo perlustrando la zona boschiva che costeggia il canalone presente lungo la strada che dal lago di Barcis conduce a Piancavallo, Pordenone, quando Jagger, un cane di razza ‘Flat coated retriver’ di 4 anni, si è allontanato dal conduttore Andrea Micconi per scendere lungo un dirupo. Mi sono subito avvicinato per controllare e ho notato due sacchi neri in mezzo a due rocce. Appena ne ho alzato uno, ho avuto un tonfo al cuore, si intravedevano dei vestiti sporchi di sangue e una gamba di una donna. In quegli istanti, dentro di me, ho sperato non fosse Giulia”.

 

 

“È difficile descrivere quello che ho provato in quegli istanti - le parole del volontario, cariche di commozione -, anche mia figlia si chiama Giulia. Ha 5 anni. Ho pensato subito a lei, lì abbandonata lungo un fiume, senza che nessuno avesse potuto ascoltare il suo grido di aiuto. Così come a qualsiasi altra ragazza. Davvero un indescrivibile tonfo al cuore. Erba e sterpaglie erano abbassate, segno del recente passaggio di qualcuno. Non c’era una vera e propria scia di trascinamento l’area era infatti ricoperta da foglie, cadute in seguito al vento dei giorni scorsi. Era però evidente che qualcuno era stato di recente in quel punto”. 

 

 

A parlare è anche Sergio Manzon referente del Nucleo cinofilo ‘Ana’: “È una zona abbastanza isolata, noi la conosciamo perché proprio lì, con il nostro gruppo di volontari, una quindicina che fanno capo alla sezione di Pordenone, effettuiamo delle esercitazioni per la ricerca di persone scomparse. Appena, infatti, ieri mattina, siamo stati coinvolti nelle ricerche con il Crucs, ci siamo subito divisi per le ricerche a monte e a valle, addentrandoci nelle aree difficilmente raggiungibili. È stato - dice anche l’altro volontario - un duro colpo per tutto il nostro gruppo, l’unica consolazione è avere dato il nostro contributo per restituire il corpo di Giulia alla sua famiglia. Abbiamo tutti sperato di ritrovarla in vita, purtroppo le cose sono andate diversamente. Quando Jagger è corso deciso verso il dirupo, abbiamo subito capito che aveva avvertito la presenza di una persona, è addestrato per questo. È stato lui a trovarla. Non noi”. A meno di 24 ore dal ritrovamento del cadavere è stato poi arrestato Filippo Turetta, ex fidanzato di Giulia indagato per l'omicidio della ragazza.

 

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