Giulia Cecchettin

Cecchettin, le ultime ora di Turetta. La segnalazione in Carinzia e poi la cattura

Secondo lo scambio di informazioni, gestito dall’Interpol, tra le autorità italiane e quelle austriache, la Fiat Grande Punto nera di Filippo Turetta, sospettato di essere il responsabile del femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, il cui cadavere è stato ritrovato ieri mattina nei pressi del lago di Barcis, avrebbe attraversato il 18 novembre il confine a Tarvisio per poi proseguire fino a Lienz, dove mercoledì è stato registrato il suo numero di targa, come ora è stato confermato ufficialmente. Dopo tre giorni di assenza, la targa dell’automobile di Turetta, sarebbe riapparsa a Lienz in Austria dalla parte del versante del Tirolo Orientale. 

 

 

Secondo il quotidiano austriaco, ’Neue Kronen Zeitung’, il giornale più diffuso in Austria, le ricerche di Filippo Turetta nella giornata di sabato 19 novembre si erano concentrate in Carinzia, la regione dell’Austria meridionale nella parte orientale delle Alpi dove si trova la vetta del ’Grossglockner’, una delle più alte della catena montuosa, dove Filippo aveva più volte organizzato delle escursioni. La notizia, che la Fiat Grande Punto nera, si trovava in Austria, era stata anticipata dall’agenzia LaPresse. Scrive così ’Neue Kronen Zeitung’: "Da sabato scorso sono in corso le ricerche dell’ex coppia italiana scomparsa. Le ricerche si sono estese anche alla Carinzia perché qui è stata avvistata l’auto dell’uomo". Alla fine nella notte tra sabato e domenica 19 novembre Turetta è stato arrestato in Germania, dove aveva cercato di proseguire la propria fuga a seguito del passaggio in Austria.