Israele, retroscena clamoroso di Negri: "Un generale" al posto di Netanyahu
Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid ha chiesto le dimissioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu. la prima volta che accade dallo scoppio della guerra con Hamas, finora a chiedere un passo indietro al primo ministro era stata solo la stampa di opposizione. Quali gli scenari per lo Stato ebraico? Se ne parla nella puntata di giovedì 16 novembre de L'aria che tira, su La7. "Dobbiamo istituire un governo nazionale di ricostruzione. Il Likud lo guiderà, Netanyahu e gli estremisti saranno sostituiti, oltre 90 parlamentari saranno partner di una coalizione", le parole di Lapid, "l’anello debole è il governo, e soprattutto il primo ministro". Alberto Negri, esperto inviato di guerra e giornalista del Manifesto, spiega che il partito guidato da Lapid, Yesh Atid, "si è tenuto fuori da questo governo perché, naturalmente, vuole giocarsi la carta del premierato nei prossimi mesi. Però, attenzione prima di dichiarare morto Netanyahu: ce ne vuole, sono vent'anni che è lì, è stato più lungo al potere persino più di Ben Gurion", primo politico a ricoprire l'incarico di primo ministro di Israele.
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Insomma, sarà dura far dimettere il premier, ma per Negri c'è una soluzione che si profila all'orizzonte. "È difficile scacciare Netanyahu dal potere soprattutto in questo momento, perché finché durerà un governo di emergenza non ci possono essere cambiamenti in questa formazione, che vede tra l'altro l'ingresso dei generali. E questo dovrebbe dirci qualche cosa", spiega il giornalista. A cosa si riferisce? "Il problema di Israele oggi sono i partiti politici, soprattutto quelli della destra estreme e i partiti religiosi. L'unica soluzione che probabilmente si profila" per la guida dello Stato ebraico, conclude Negri, "è proprio quella di un generale".