Lo scherzo a Meloni? Il precedente che smaschera l'ipocrisia sinistra
La sinistra come da copione cavalca al galoppo lo scherzo telefonico dei due comici russi Vovan e Lexus ai danni della premier Giorgia Meloni. Come noto, i due "prankster" hanno aggirato i filtri di sicurezza fingendosi un leader africano. La leader del Pd Elly Schlein, per dire, ha parlato di un fatto "sconcertante". Peccato che la lista di "vittime illustri" dei due comici - che secondo molti osservatori sono in odore di servizi segreti, come ha ribadito oggi l'ex 007 Marco Mancini a La7 - è lunghissima, e si limita a capi di stato stranieri e super-vip internazionali.
"È stata una trappola". Scherzo a Meloni, cosa volevano i comici
Vladimir Kuznetsov e Aleksei Stolyarov, questi i loro nomi, hanno fatto cadere nella loro rete anche un esponente di primo piano del Pd, l'allora presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, prematuramente scomparso nel gennaio 2022. Nel settembre del 2020 i due conduttori russi hanno finto una telefonata con la leader dell'opposizione bielorussa Svetlana Tikhanovskaja e con il presidente lituano Gitanas Nauseda e anche in quel caso i "filtri" di Bruxelles non erano riusciti a fiutare l'inganno e Sassoli si lasciò andare a giudizi durissimi sul presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko. Per quel caso non si ricordano dichiarazioni da parte dei dem del tenore di quelle che si leggono in queste ore.