Convegno Pro Vita e Famiglia, cosa chiede sulle ideologie gender
Un tema difficile, complesso e articolato. Che solo in apparenza non tocca da vicino la vita di ogni singola persona, la struttura educativa del nostro Paese e, di conseguenza, l'immediato futuro della nostra società. La famiglia e la scuola sono stati i principali temi al centro del Convegno di Lajatico, organizzato dall’associazione Pro Vita & Famiglia onlus, a cui hanno partecipato il filosofo Diego Fusaro, monsignor Athanasius Schneider, vescovo ausiliare in Astana, Simone Pillon, già senatore della Lega e Jacopo Coghe, portavoce dell’associazione. “Oggi la dignità umana è calpestata – ha affermato Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia - quello che conta è il profitto. Tra le più importanti industrie del mondo c’è il sesso, la pornografia, la prostituzione, l’utero in affitto: tutte industrie che vedono la donna come oggetto sessuale. Ultimamente è uscita una nuova industria, il transgenderismo, per la quale io, che mi chiamo Antonio, domani posso sentirmi donna e avere accesso a spazi femminili, siano essi bagni, docce, spogliatoi, carceri, rifugi per le donne, rifugi. Questa è un’assurdità, è contro le donne, è un movimento misogino che danneggia la vita anche dei nostri bambini. Purtroppo sta prendendo piede anche in Italia e porta i bambini a pensare di essere nati in un corpo sbagliato e, mediante la carriera Alias nelle scuole, li portano alla transizione sociale, chirurgica, alla loro medicalizzazione a vita. Ci sono poi corsi di ideologia gender, associazioni Lgbt che entrano nelle scuole dei nostri figli facendo educazione all’affettività ed educazione alla sessualità".
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Anche il già senatore della Lega, Simone Pillon, ha ribadito la necessità di invertire la rotta al più presto. “Con la lotta al patriarcato si è voluto colpire la figura paterna, ridicolizzarla, cancellare la figura paterna per poi poter entrare nella famiglia e devastare la famiglia, questo è quello che è accaduto. Oggi una donna che vuole avere un figlio lo può fare tranquillamente senza padre e due uomini, con la pratica inumana dell'utero in affitto. Questa ribellione al padre ti porta a essere orfano, non hai una radice sicura. E questo è esattamente il punto di arrivo che il pensiero unico ci vuole imporre. Essere senza identità, essere senza radici, essere soli”.