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Convegno Pro Vita e Famiglia, cosa chiede sulle ideologie gender

Christian Campigli
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Un tema difficile, complesso e articolato. Che solo in apparenza non tocca da vicino la vita di ogni singola persona, la struttura educativa del nostro Paese e, di conseguenza, l'immediato futuro della nostra società. La famiglia e la scuola sono stati i principali temi al centro del Convegno di Lajatico, organizzato dall’associazione Pro Vita & Famiglia onlus, a cui hanno partecipato il filosofo Diego Fusaro, monsignor Athanasius Schneider, vescovo ausiliare in Astana, Simone Pillon, già senatore della Lega e Jacopo Coghe, portavoce dell’associazione. “Oggi la dignità umana è calpestata – ha affermato Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia - quello che conta è il profitto. Tra le più importanti industrie del mondo c’è il sesso, la pornografia, la prostituzione, l’utero in affitto: tutte industrie che vedono la donna come oggetto sessuale. Ultimamente è uscita una nuova industria, il transgenderismo, per la quale io, che mi chiamo Antonio, domani posso sentirmi donna e avere accesso a spazi femminili, siano essi bagni, docce, spogliatoi, carceri, rifugi per le donne, rifugi. Questa è un’assurdità, è contro le donne, è un movimento misogino che danneggia la vita anche dei nostri bambini. Purtroppo sta prendendo piede anche in Italia e porta i bambini a pensare di essere nati in un corpo sbagliato e, mediante la carriera Alias nelle scuole, li portano alla transizione sociale, chirurgica, alla loro medicalizzazione a vita. Ci sono poi corsi di ideologia gender, associazioni Lgbt che entrano nelle scuole dei nostri figli facendo educazione all’affettività ed educazione alla sessualità".

 

 

 

Anche il già senatore della Lega, Simone Pillon, ha ribadito la necessità di invertire la rotta al più presto. “Con la lotta al patriarcato si è voluto colpire la figura paterna, ridicolizzarla, cancellare la figura paterna per poi poter entrare nella famiglia e devastare la famiglia, questo è quello che è accaduto. Oggi una donna che vuole avere un figlio lo può fare tranquillamente senza padre e due uomini, con la pratica inumana dell'utero in affitto. Questa ribellione al padre ti porta a essere orfano, non hai una radice sicura. E questo è esattamente il punto di arrivo che il pensiero unico ci vuole imporre. Essere senza identità, essere senza radici, essere soli”.  

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