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Alfredo Cospito resta al 41 bis. “Estrema pericolosità”, ribaltato il parere di Dna e Polizia

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Doccia fredda per Alfredo Cospito. Il tribunale di Sorveglianza di Roma ha rigettato il reclamo presentata dalla difesa dell’anarchico con cui si chiedeva la revoca anticipata del 41 bis. La Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e gli organi centrali di polizia, nell’udienza che si è celebrata lo scorso 19 ottobre davanti al tribunale di sorveglianza di Roma, avevano dato parere favorevole alla cessazione del 41 bis per Cospito. Oggi i giudici hanno sciolto la riserva confermando il 41bis per l’anarchico.

 

 

Nel respingere la richiesta di revoca del 41 bis, il Tribunale della Sorveglianza di Roma scrive che Cospito continua ad avere una «estrema pericolosità» che sarebbe confermata, secondo i giudici, anche dallo stesso parere della Dna, che pure era favorevole al venir meno del carcere duro. I magistrati evidenziano che Cospito ha «infuocato gli animi delle formazioni anarchiche» con la «clamorosa» iniziativa dello sciopero della fame.

 

 

Per il tribunale della Sorveglianza, «l’aumento degli attentati» da parte di formazioni anarchiche «è coincidente non con l’applicazione del 41 bis ma con l’inizio dello sciopero della fame da parte di Cospito tant’è che si esauriscono con l’ultimo attentato appena due giorni dopo la conclusione dell’iniziativa personale». In questo senso, i giudici ritengono che «la clamorosa iniziativa del pescarese abbia infuocato gli animi delle formazioni anarchiche e che soprattutto lo abbia reso figura di ancora maggior carisma all’interno del sodalizio». Non viene ritenuto «coerente» il parere favorevole alla revoca da parte della Dna. «Semmai è dato rinvenire negli stessi pareri della Dna plurimi elementi di segno contrario attestanti l’estrema pericolosità del Cospito che invece è descritto come figura di vertice del movimento come desunto dalla stessa Dna attraverso il richiamo testuale della nota del direttore centrale della Polizia di prevenzione».

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