Caso Kata
Kata, si scava nell'ex hotel Astor: "Nascondigli o intercapedini"
Terzo giorno di ispezione dei militari dello squadrone dei carabinieri "Cacciatori di Calabria", reparto dotato di particolare capacità nell’individuazione di nascondigli o intercapedini all’interno di pareti, nell’ex hotel Astor di via Maragliano a Firenze, alla ricerca di tracce di Mia Kataleya Chicclo Alvarez, conosciuta come Kata, la bambina peruviana di 5 anni scomparsa dallo scorso 10 giugno, e delle possibili vie di fuga dei rapitori.
Oggi vengono utilizzate delle ruspe per scavare nel cortile dell’ex hotel dove Kata è stata vista per l’ultima volta. L’ex albergo al momento della sparizione della bambina era occupato da oltre cento persone, soprattutto cittadini sudamericani e romeni. Una settimana dopo, il 17 giugno, era stato sgomberato. Anche i genitori di Kata alcuni giorni fa, autorizzati dalla procura, hanno effettuato un sopralluogo nell’immobile accompagnati dai loro legali e dai loro consulenti.
Leggi anche: Firenze, caso Kata: gli investigatori scoprono che il sangue non è della bimba. Cosa succede
Le risultanze degli accertamenti saranno consegnate al procuratore capo Filippo Spiezia e ai pubblici ministeri Christine Von Borries e Giuseppe Ledda, titolari del fascicolo di indagine, che conducono l’inchiesta ipotizzando il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione. Massimo riserbo da parte degli investigatori sugli eventuali elementi emersi durante il nuovo sopralluogo.