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Manovra, stipendi più alti: per chi scattano gli aumenti in busta paga
Una Manovra finanziaria da 24 miliardi che si muove su una direttrice ben definita: aiutare i redditi medio bassi. Via libera alla Legge di Bilancio in Consiglio dei ministri, con interventi sulle pensioni (come abbiamo spiegato in questo articolo), potere d'acquisto, detrazioni, sanità e altro ancora. Una promessa rispettata dal governo di Giorgia Meloni è quella di mantenere il taglio del cuneo contributivo anche nelle busta paga del 2024. Per mettere più soldi nelle tasche dei lavoratori lo stanziamento è pari a dieci miliardi di euro. Serviranno a finanziare lo sconto contributivo pari al 7% per i redditi fino a 25 mila euro e al 6% per quelli fino a 35 mila euro.
Il beneficio effettivo totale dipende dal combinato disposto della taglio del cuneo fiscale e dall’eliminazione della seconda aliquota Irpef ridotta dal 25 al 23%. La cifra aggiuntiva complessiva che ci sarà nelle buste paga dei lavoratori sarà di 1.298 euro l’anno per chi guadagna complessivamente 27.500 euro lordi annui. Sempre nell’ottica di ridimensionare il carico fiscale sui salari, nel 2024 la detrazione prevista per i redditi da lavoro fino a 8mila euro è innalzata a 1.955 euro, da 1.880, portando così la no tax area a 8.500 per i lavoratori dipendenti, come per i pensionati.
Chi guadagna più di 50mila euro di reddito lordo all’anno sarà costretto a un piccolo sacrificio economico per consentire di reperire risorse e finanziare le minori tasse ai ceti più deboli. Arriva infatti una sforbiciata complessiva di 260 euro che colpirà i redditi superiori a 50mila euro su tutte le detrazioni fiscali di cui si gode in sede di presentazione delle dichiarazioni fiscali presentate a partire da maggio prossimo. A essere colpiti non solo i rimborsi del 19% relativi alle spese mediche (dunque degli sconti fiscali più utilizzati dalla maggioranza dei contribuenti) e il totale degli interessi pagati sui mutui ipotecari per la prima casa ma anche più generalmente le erogazioni benefiche. Nel mirino del governo ci sono infatti le erogazioni liberali a favore delle Onlus, delle iniziative umanitarie, religiose o laiche. Sconti ridotti anche per le erogazioni liberali in favore dei partiti politici e degli enti del terzo settore. Infine decurtazione lineare anche sui premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi. Sul totale di queste voci lo Stato tratterrà una somma pari a 260 euro.