Conflitto in Medio Oriente

Medio Oriente, le piazze dell'odio: la sinistra estrema manifesta contro Israele

Francesca Musacchio

Roma, Venezia, Milano, Napoli e Bari. L’onda delle manifestazioni pro Palestina prosegue e si allarga in altre città italiane. Mentre sui social dilaga il sostegno al gruppo terroristico Hamas, spinto anche dalla propaganda e dalle false informazioni, in piazza si susseguono i cori della «resistenza». Ma la giornata di oggi coincide, tragicamente, anche con l’appello alla mobilitazione lanciato da Khaled Meshaal, l’ex capo di Hamas, che ha invitato tutti i musulmani nel mondo a scendere in strada proprio oggi per sostenere la Palestina. Dal suo rifugio in Qatar, Meshaal ha fatto sapere che è necessario «andare nelle piazze del mondo arabo e islamico venerdì». L’appello di Meshaal è arrivato dopo la programmazione delle manifestazioni pro palestina organizzate in alcune città d’Italia. Tuttavia, tanto basta a mettere in allerta l’antiterrorismo che da giorni ha intensificato le attività di monitoraggio per il timore di infiltrazioni.

 

 

Nella Capitale oggi alle 18 è prevista una manifestazione a piazza Vittorio, «L’ultimo giorno di occupazione sarà il primo giorno di pace», organizzata dal «Movimento degli studenti palestinesi in Italia» a cui aderiscono varie realtà tra cui Bds, il movimento italiano per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro l'apartheid israeliana, Associazione palestinesi in Italia, Comunità Palestinese di Roma e del Lazio, Assopace Palestina e Cambiare Rotta. Sulla pagina Facebook del Movimento Studenti palestinesi in Italia si legge: «L'azione intrapresa da Gaza riflette la conseguenza di 75 annidi pulizia etnica, occupazione e apartheid caratterizzati da indicibili crimini di guerra, innumerevoli violazioni dei diritti umani e sprezzante indifferenza verso le decisioni della Comunità Internazionale. L'informazione faziosa e distorta - che spaccia l'oppressore come oppresso - e governi proni alle politiche sioniste raccontano e piangono unicamente le perdite israeliane, dimenticandosi dei 1055 palestinesi morti finora sotto le bombe cui si aggiungono 5184 feriti e centinaia di migliaia di sfollati, senza cibo, senza acqua e senza medicine. Siamo bombardati da una propaganda estrema che riconosce solo corpi bianchi e conformi. Come sempre a pagare il prezzo più alto della guerra non saranno i militari né le milizie ma i civili».

 

 

Oggi sarà la volta anche di Napoli, dove alle 16.30 da piazza Garibaldi partirà la manifestazione lanciata dal Centro culturale Han dala Ali, associazione no profit impegnata nella promozione della storia e della cultura palestinese con sede nei pressi di Palazzo Giusso. Alla mobilitazione aderiscono vari centri sociali tra cui Ex Opg, Officina 99, INsurgencia, Laboratorio politico Iskra, Ex Asilo Filangieri e Mezzocannone Occupato, i Giovani Comunisti di Napoli e della Campania, Partito dei Carc Campania e il Comitato Napoli Free Assange. E proprio a Napoli, nella notte tra mercoledì e giovedì, diversi monumenti della città sono stati «decorati» con la bandiera della Palestina. «Free Palestine» e «From the river to the sea, Palestine will be free» sono le scritte rivendicate dagli attivisti del centro sociale Ex Opg che sui profili social hanno pubblicato le foto di bandierine della Palestina apposte alle statue all'esterno della sede centrale dell'ateneo Federico II, alla statua del Nilo in largo Corpo di Napoli, alla statua equestre di Carlo III di Borbone in piazza del Plebiscito e sul piedistallo della statua di Dante nella piazza omonima e in piazza Vincenzo Bellini. L’ex capo dell’organizzazione terroristica: scendete in strada a sostegno della Palestina.