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Migranti, i primi clandestini liberati da Apostolico sono già irreperibili

Dario Martini
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I primi quattro tunisini che la giudice Iolanda Apostolico ha fatto uscire dal Centro per i rimpatri di Pozzallo il 29 settembre scorso si sono visti respingere la richiesta d’asilo. Un esito quasi scontato, visto che provengono da un Paese sicuro. E ora? Adesso è tardi, perché sono già tutti e quattro irreperibili. Addio, quindi, all’espulsione. A dimostrazione di quanto siano fondate le norme del governo che prevedono il trattenimento nei Cpr dei migranti entrati illegalmente in Italia. Apostolico non è certo l’unico magistrato che sta smontando i provvedimenti del governo per fronteggiare l’emergenza migranti. In un certo senso si può dire che abbia fatto scuola.

 

 

Pochi giorni dopo la prima sentenza con cui non ha convalidato il trattenimento in un centro per i rimpatri di quattro migranti tunisini, è stata la volta del Tribunale di Firenze che ha disapplicato le norme contenute nel decreto Cutro. La vicenda fiorentina nasce da un provvedimento della commissione prefettizia che aveva negato a un tunisino la protezione internazionale richiesta dopo l’approdo in Italia. Considerando la Tunisia un «Paese sicuro», il Viminale può, infatti, rifiutare la domanda di asilo senza una specifica motivazione ed espellere il migrante con «procedura accelerata», senza attendere la pronuncia definitiva della Cassazione. Secondo il Tribunale di Firenze, la Tunisia non può essere considerata un Paese sicuro e pertanto è stato accolto il ricorso del richiedente asilo contro il Viminale e sospesa l’espulsione. Il migrante non si era dichiarato vittima di particolari persecuzioni, ma aveva posto, tramite il suo legale, una questione generale: «La grave crisi socioeconomica, sanitaria, idrica e alimentare, nonché l’involuzione autoritaria in atto in Tunisia».

 

 

Nei giorni scorsi, invece, un collega di Apostolico, il giudice Rosario Maria Annibale Cupri, anche lui di Catania, ha respinto la richiesta, formulata dal questore di Ragusa, di convalida di trattenimento di sei tunisini nel centro che si trova a Modica.

 

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