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Inaugurato a Palazzo San Felice il cantiere della nuova biblioteca con Mattarella e Sangiuliano
Si è svolta a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la cerimonia di inaugurazione del cantiere per la realizzazione della nuova “Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte di Roma”, all’interno di Palazzo San Felice, in via della Dataria. Sono intervenuti il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il Direttore dell'Agenzia del Demanio, Alessandra Dal Verme e l’architetto Mario Botta che ha lavorato al progetto di recupero e restauro dell’intero complesso immobiliare e della riqualificazione degli spazi.
La nuova vita di Palazzo San Felice è frutto di uno studio attento e innovativo, in perfetto equilibrio tra antico e moderno, che ha richiesto il coinvolgimento di tutti gli attori interessati: il Quirinale ha aperto il bene alla collettività, il Ministero della Cultura ha finanziato il progetto, l’Agenzia del Demanio, in qualità di stazione appaltante, è impegnata nel restauro e nella conservazione di una delle opere pubbliche più importanti del nostro Paese, che tornerà a rivivere non solo come polo culturale, ma anche come strumento innovativo di rigenerazione urbana.
“Il trasferimento a Palazzo San Felice consentirà di rendere la biblioteca più accessibile ai visitatori, agli studiosi e ai ricercatori di tutto il mondo, contribuendo a promuovere la conoscenza e la tutela del patrimonio archeologico e storico-artistico italiano - ha affermato il Ministro Sangiuliano - La nuova sede sarà dotata di spazi più ampi e moderni che consentiranno di ospitare il ricco patrimonio librario in modo più efficiente e funzionale. Inoltre, la biblioteca sarà situata in un contesto storico di grande rilievo, posizionando la rinnovata struttura come centro di ricerca e di cultura a livello internazionale”.
Per il Direttore dell’Agenzia del Demanio Alessandra Dal Verme: “L’Agenzia del Demanio, in qualità di stazione appaltante, ha lavorato in stretta sinergia con il Ministero della Cultura per rispondere all’idea del Presidente della Repubblica di trasformare Palazzo San Felice in un luogo di attrattività culturale, sede della nuova Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte. Tutto ciò in continuità con le rinnovate scuderie del Quirinale, nel cuore di un’area che ospita i beni storici più significativi della città di Roma. L’Agenzia, insieme al Ministero della Cultura, si è molto impegnata per arrivare alla fase odierna di apertura del cantiere e la nostra promessa è che continueremo con la stessa solerzia per consegnare nei tempi prefissati l’opera alla città. Il progetto straordinariamente pensato dall’architetto Mario Botta, è modello per l’Agenzia di riqualificazione dei beni vincolati che coniuga la memoria della nostra cultura con le opportunità della modernità”.
Il progetto di restauro conservativo dell’architetto Botta ha previsto la valorizzazione e la fruibilità degli oltre 8mila metri quadrati, tra spazi interni ed esterni, che comprenderanno 14 km di scaffali per collocare tutto il patrimonio librario e archivistico. Ci saranno aree dedicate ad eventi, mostre e concerti e una sala polifunzionale con una copertura trasparente che potrà ospitare fino a 350 persone. Un ampio spazio interno accoglierà studenti e visitatori che dalla strada principale, via della Dataria, entreranno nel cortile, pensato come una piazza pubblica che si apre verso la città e che offrirà diversi servizi.
L’opera di riqualificazione di Palazzo San Felice permetterà il trasferimento dell’intero patrimonio librario e archivistico di una delle biblioteche pubbliche italiane più prestigiose, oggi custodito tra Palazzo Venezia e la Sala della Crociera del Collegio Romano, all’interno di una sede più funzionale e moderna, dove studiosi e appassionati potranno formarsi, scambiarsi idee e sfogliare i preziosi volumi e documenti dedicati all’arte e all’archeologia. Situato in via della Dataria, anticamente chiamata “strada o salita di Montecavallo”, Palazzo San Felice fu costruito nel 1860 per volontà di Papa Pio IX dall’architetto Filippo Martinucci sull’area dove prima sorgeva il Convento dei Cappuccini annesso alla Chiesa di San Bonaventura. L’edificio prende il nome dal frate cappuccino Felice da Cantalice e fu utilizzato fino a qualche anno fa come sede di alloggi per il Quirinale.