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Campi Flegrei, il suolo si alza. Parla il vulcanologo: superato il livello massimo

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Calma apparente. Sebbene da una settimana siano state registrate meno scosse e i valori sembrino stabili, l'attività bradisismica prosegue così come l'innalzamento del suolo. Il punto in cui tale fenomeno è più rilevante è l'aria costiera di Pozzuoli, dove è anche evidente l'arretramento del mare. Mauro Di Vito, vulcanologo e direttore dell’Osservatorio Vesuviano, parlando con il quotidiano Il Mattino, ha spiegato che il sollevamento del suolo dei Campi Flegrei ha superato i livelli della crisi bradisismica del 1981-84. 

 

 

"I Campi Flegrei hanno superato a oggi di 20 centimetri il massimo sollevamento avvenuto nel 1984, che era all’epoca di 1 metro e 85 centimetri", ha detto l'esperto senza tanti giri di parole. Tuttavia, stando alle ultime proiezioni del vulcanologo, la velocità di sollevamento della caldera sotto i Campi Flegrei è tornata a 15 mm al mese. Il rallentamento ha, di conseguenza, ridotto anche il numero e l’entità dei terremoti che ormai stanno tormentando Napoli e dintorni. Per chi non ne fosse a conoscenza, è infatti bene ricordare che a scatenare il sisma di 4.2 del 27 settembre era stato l’aumento della velocità con cui la terra si sta alzando a causa del fenomeno del bradisismo. "Questo piccolo salto di un centimetro tra il 21 e il 23 settembre è quello che ha caratterizzato questo momento d’intensificazione dell’attività sismica", ha dichiarato Mauro Di Vito.

 

 

Al quotidiano Il Mattino, il direttore dell'Osservatorio Vesuviano ha spiegato che "la deformazione del suolo e delle rocce e i terremoti sono due processi strettamente collegati tra loro". Non bisogna abbassare la guardia: la diminuzione delle magnitudo registrate per l’osservatorio "non ha un grande significato per quello che riguarda il rallentamento del processo. Il bradisismo sta continuando e ci aspettiamo altri terremoti", ha concluso. 

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