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Ong e migranti, la Sea Eye viola le disposizioni ma denuncia l'Italia

Luigi Frasca
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La Ong tedesca Sea-Eye denuncia il governo italiano dopo l’ultimo fermo subito dalla loro nave. «Abbiamo intentato una causa- spiegano dall’Organizzazione non governativa - perché le autorità hanno trattenuto illegalmente la nostra nave per 20 giorni dopo l’ultima missione, inclusa una multa di 3.333 euro». Aveva effettuato tre salvataggi invece di tornare indietro dopo il primo, come prevede la normativa italiana, ma «c’erano persone prive di sensi sulla terza barca. Non salvarli aggiunge la Ong - li avrebbe lasciati da morte certa: una violazione del diritto internazionale».

Per la Sea-Eye è in atto «un patetico tentativo di screditare le organizzazioni civili di salvataggio in mare e impedire le operazioni. La legge italiana è illegale e serve in primo luogo a uno scopo: alla propaganda di destra. Ciò non impedirà le traversate e il risultato sarà un maggior numero di morti. Continueremo a denunc i a r e qualsiasi misura che metta in pericolo la vita delle persone in cerca di protezione e contraddica il diritto internazionale. Basta con la politica di destra sulle spalle dei rifugiati».

 

La Ong tedesca si aggiunge alla Humanity 1 che a novembre dello scorso anno ha intrapreso un’azione legale contro il decreto del governo italiano firmato il 4 novembre firmato dai ministri Piantedosi, Salvini e Crosetto. La misura stabiliva il divieto «alla Humanity 1 di sostare nelle acque territoriali nazionali oltre il termine necessario ad assicurare le operazioni di soccorso e assistenza nei confronti delle persone che versino in condizioni emergenziali e in precarie condizioni di salute segnalate dalle competenti Autorità nazionali».

 

Nel frattempo 60 dei 257 migranti sbarcati due giorni fa a Salerno dalla nave Geo Barents sono stati raggiunti da un provvedimento di respingimento per mancanza dei presupposti per l’accoglienza. Molte delle 60 persone hanno trascorso la notte in strada e presso la stazione di Salerno. Caritas e Ufficio Migrantes dell’arcidiocesi di Salerno hanno fornito loro assistenza, un pasto e una bibita e anche la possibilità di effettuare, tramite un router wifi, una telefonata.

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