conseguenze della nuova guerra
“Si rischia la benzina a 3 euro”. La soffiata dal centrodestra dopo l’attacco ad Israele
Il centrodestra al governo è preoccupato per la possibile escalation del conflitto in Medio Oriente dopo l’attacco di Hamas ad Israele e la conseguente risposta con gli attacchi su Gaza. Il timore maggiore è quello di una salita alle stelle del prezzo del petrolio, portando con sé nuovi picchi di inflazione e perciò il ritorno degli aumenti dei tassi di interesse in un momento in cui si rischia la recessione. Affari Italiani ha interpellato una fonte della maggioranza, che ha tracciato un quadro della situazione: “È serissima. Se la guerra fosse lunga e se si allargasse ad altri Paesi del Medio Oriente, rischiamo di avere la benzina a 3 euro al litro”. E il sito rilancia anche l’ipotesi di governo tecnico in caso di forte recessione e inflazione alle stelle: “Oltre all'aumento delle misure di sicurezza sugli obiettivi sensibili legati a Israele e alla cultura e alla religione ebraica, l'aspetto economico desta forte preoccupazione nel governo”. Dopo la guerra tra Russia e Ucraina ora un altro fronte caldo rischia di far precipitare l’economia in crisi.