Mestre, l'ultimo tragico bollettino dell'incidente: 6 feriti gravissimi in pericolo di vita
Potrebbe aggravarsi il bilancio delle vittime dell’incidente avvenuto ieri sera sul cavalcavia Rizzardi di Mestre, da cui alle 19.30 di ieri sera un bus con a bordo turisti è precipitato, andando poi a fuoco. Dei 15 feriti, infatti, dieci sono ricoverati in terapia intensiva, di cui «5-6 in condizioni gravissime e in pericolo di vita», ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, in visita all’ospedale Dell’Angelo di Mestre. A preoccupare sono innanzitutto le condizioni di una bimba ucraina di 4 anni, ricoverata in rianimazione nel centro grandi ustionati dell’ospedale di Padova. Nello stesso reparto si trova anche una 52enne spagnola, anche lei in prognosi riservata, e una donna non ancora identificata trasferita nel pomeriggio dall’ospedale di Mestre.
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Il Dell’Angelo, dove secondo il bollettino sono ricoverati ancora cinque dei feriti (tre dei quali in terapia intensiva), accoglie anche tutti i corpi delle 21 vittime. Tredici di loro a 24 ore dalla strage restano ancora senza nome. Le procedure di identificazione risultano infatti particolarmente complesse, dal momento che si tratta di stranieri, con traumi multipli e senza documenti, andati persi dell’incidente. Molti dei loro parenti, poi, viaggiavano sullo stesso pullman e potrebbero essere feriti o a loro volta morti.
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Le famiglie di feriti e vittime dall’estero hanno cominciato a raggiungere Mestre, dove vengono accolte da psichiatri, psicologi, mediatori linguistici e anche delegazioni consolari da Germania, Croazia e Romania. Il pullman precipitato ieri «è uno spaccato del nostro turismo, fatto per il 66% da stranieri», il commento di Zaia. Su quel pullman, infatti, l’unico italiano era l’autista, Alberto Rizzotto, una delle 8 vittime identificate. Gli altri sono cinque ucraini, un tedesco e una croata. Di tante nazionalità diverse sono anche gli 11 feriti identificati: tra loro due fratellini austriaci rispettivamente di 13 e 3 anni, ricoverati a Treviso, due spagnoli, un croato in terapia intensiva all’ospedale di Mirano, un tedesco ricoverato a Mestre, quattro ucraini e una ragazza francese in rianimazione all’ospedale di Dolo. In giornata è stato annunciato un lutto regionale per tre giorni: fino a venerdì le bandiere sventoleranno a mezz’asta in tutta il Veneto.