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Coop, spunta negli scaffali il Monopoli “socialista”

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Christian Campigli
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Un passatempo utile per plasmare le menti dei più giovani all'utopia del socialismo reale. Al sogno (o all'incubo, a seconda dei punti di vista) del Sol dell'Avvenire. È stato presentato a Firenze «Prosperia», un gioco da tavolo del tutto simile al più classico Monopoli. Ma in versione sovietico. Perché si vince solo se i miliardi accumulati vengono poi reinvestiti nella costruzione di biblioteche e strade, di giardini e case popolari. Arricchirsi è considerato il male assoluto e porta (almeno nel gioco) alla sconfitta. Il sottinteso, come sottolinea l’edizione fiorentina di Repubblica, è che il benessere del singolo porti inevitabilmente al malessere della collettività. Ma come funziona nello specifico? Si gioca in quattro e ci sono segnaposti, dadi e soldi finti esattamente come a Monopoli. L'aspetto più suggestivo di questa grottesca vicenda è che «Prosperia» è stato prodotto da Unicoop Firenze, in collaborazione con la startup fiorentina del gaming, Whitesock. I vertici del gigante rosso della grande distribuzione giurano che non sia affatto una risposta alla pubblicità della pesca di Esselunga sulla famiglia. Certo, i tempi sono un po’ sospetti. E come in un lampo, l'Italia sembra essere tornata all'aspro confronto tra Bernardo Caprotti e il leader maximo di Coop, Turiddo Campaini.

 

 

Nel Monopolio sovietico non poteva mancare un riferimento alle tasse. Ogni volta che si passa dal via, si deve presentare infatti una dichiarazione dei redditi. Per la massima trasparenza. Le carte opportunità evocano uno scenario di «guadagno sostenibile»: volontariato o rigenerazione urbana, in cambio di punti benessere. Gli imprevisti sono identificati da disoccupazione, recessione o difficoltà di accesso al credito bancario. I giocatori possono persino coalizzarsi per vincere insieme. Perché, come si può leggere nella scatola, «l'economia è una questione collettiva». Insomma, la sublimazione di una sorta di socialismo reale applicato al modello occidentale.

 

 

Il gioco ha per ora solo una forma analogica, ma nei prossimi mesi dovrebbe uscire anche la versione digitale. Verrà venduto da gennaio nei supermercati della rete Coop. E fin qui, nulla di strano. Lascia decisamente più perplessi la scelta di volerlo distribuire anche nelle scuole pubbliche fiorentine. Un gentile (ed innocente) omaggio o lo strumento per plasmare le menti dei più giovani ai dogmi del socialismo? Come diceva Giulio Andreotti, a pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina.

 

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