scontro totale

Meloni: un pezzo d'Italia aiuta arrivi illegali. Al Csm raccolta di firme per la giudice pro-migranti

Aprire una pratica a tutela per la giudice di Catania Iolanda Apostolico, al centro delle polemiche per non avere convalidato il trattenimento di tre migranti tunisini ospiti del centro di Pozzallo. È la richiesta che sta sottoscrivendo un gruppo di togati del Consiglio superiore della magistratura e che sarà formalizzata domani al comitato di presidenza. A firmare la richiesta una dozzina di togati (promotore il gruppo di Area, a cui si sono uniti i consiglieri di Unicost). Esplode la polemica sulla giustizia. La premier Giorgia Meloni di fronte alla sentenza del tribunale di Catania che di fatto ha sconfessato il decreto del governo in tema di migranti si dice "basita". La presidente del Consiglio, con un post mattutino via social, si scaglia apertamente contro la giudice Iolanda Apostolico che non ha convalidato il fermo di quattro profughi ospiti del centro di Pozzallo, con motivazioni che la premier definisce "incredibili". Nel post Meloni si sofferma sulla sentenza che da un lato dichiara "unilateralmente la Tunisia paese non sicuro, compito che non spetta alla magistratura" e che dall'altro si scaglia "contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto". Il tutto, sottolinea, mentre c'è "una pressione migratoria senza precedenti" che l'esecutivo sta cercando di "fronteggiare". "Lo facciamo con serietà ad ogni livello", evidenzia Meloni ricordando le interlocuzioni con gli altri Stati europei e gli accordi con i paesi africani per fermare le partenze. La premier, inoltre, considera "di buon senso" le norme adottate per facilitare le espulsioni di chi non ha diritto ad essere accolto, e avvisa che il governo continuerà a fare "quello che va fatto per difendere la legalità e i confini dello Stato italiano. Senza paura".

 

Ad attaccare Apostolico, tuttavia, non è solo la premier. Pure il suo vice, Matteo Salvini, la mette nel mirino anche per "le notizie sull'orientamento politico del giudice". "Gravi ma purtroppo non sorprendenti", le definisce il titolare del Mit rilanciando sulla necessità di una riforma della giustizia e annunciando che la Lega "chiederà conto del comportamento del giudice siciliano in Parlamento, perché i tribunali sono sacri e non possono essere trasformati in sedi della sinistra". Già annunciata perciò dal Carroccio un'interrogazione in Senato al Guardasigilli Carlo Nordio, per approfondire la vicenda "alla luce delle informazioni che sui giornali riferiscono di petizioni da parte del magistrato contro Salvini ministro dell'Interno e campagne pro-Ong".

 

La linea adottata dalla Meloni sulla vicenda di Catania viene però duramente criticata dall'opposizione. Per la segretaria dem Elly Schlein la premier deve smetterla "di alimentare lo scontro istituzionale che danneggia il Paese. Se cercano responsabili del disastro sull'accoglienza si guardino allo specchio: è la destra che scrive leggi palesemente incostituzionali e poi se la prende con i giudici che fanno il loro lavoro". Sulla stessa linea Avs ("attacca i giudici per nascondere i suoi fallimenti") e +Europa, mentre per il leader del M5s, Giuseppe Conte, "nelle scelte di Meloni non c'è nulla di serio. Basta nemici immaginari, vittimismi su complotti e fantomatici governi tecnici in arrivo. Finora ha fallito".