Migranti, Ong "calamite per gli sbarchi": Tajani tiene il punto con Baerbock
Un incontro "cordiale e franco" fra due Paesi che sono "amici" e "lavorano insieme nell'Unione europea, nella Nato e nel G7". Un rapporto "antico" che non può essere "intaccato" ma che, allo stesso tempo, "non impedisce di sottolineare quando ci sono dei punti di disaccordo". Tiene il punto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo atteso incontro a Berlino con l'omologa tedesca Annalena Baerbock. Un vertice che arriva in giorni turbolenti nel rapporto fra Roma e Berlino, che si sono più volte scontrate sul tema dell'emergenza migratoria. Il tema cruciale resta quello dei finanziamenti alle Ong da parte del governo tedesco. "Gli sforzi finanziari dei singoli Stati si concentrino su soluzioni strutturali", è l'invito di Tajani, che ammette che le posizioni "sono differenti" e rimarca che non si finanziano le organizzazioni non governative che “portano i migranti in casa d’altri, se le finanzio è per portarli a casa mia”.
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Baerbock, dal canto suo, loda "il grande lavoro delle autorità statali e della Guardia costiera italiana" che "fortunatamente salvano il 95% delle persone", ma allo stesso tempo la ministra degli Esteri di Berlino sottolinea anche il lavoro dei "soccorritori volontari" il cui impegno "trova il nostro supporto". "Ogni vita umana conta, ogni persona che annega non è solo una morte di troppo - scandisce Baerbock -, quest'anno almeno 2.300 persone hanno perso la vita durante la traversata. Un dato terrificante, e morire nel Mediterraneo non può diventare una cosa normale". Tajani conferma il pensiero del governo italiano, messo nero su bianco nella lettera inviata dalla premier Giorgia Meloni al cancelliere Olaf Scholz, in cui si esprimeva "stupore" per il sostegno "con fondi rilevanti" e "non coordinato con il governo italiano" a organizzazioni non governative "impegnate nell’accoglienza ai migranti irregolari sul territorio italiano". "Nessuno fa la guerra alle Ong, ma non possono essere una calamita per gli irregolari, non si può trasformare l'Italia nel luogo dove le Ong portano tutti i migranti", insiste Tajani.
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Posizioni divergenti che trovano invece sintesi e unità d'intenti sulla necessità di un impegno europeo. "Noi come Germania non lasceremo soli i singoli Stati", rassicura Baerbock. "Siamo entrambi convinti che serva un'azione europea - le fa eco Tajani -, tutta l'Europa deve essere molto severa nei confronti dei trafficanti, nessuno vuole i naufragi e la perdita di vite umane". Un rigore al quale vanno affiancati investimenti "per favore la crescita del continente africano", afferma il vicepremier.
Il titolare della Farnesina puntualizza poi di non essere d'accordo con le parole del vicesegretario della Lega Andrea Crippa, secondo cui Berlino "finanzia l’invasione dei clandestini per destabilizzare i governi che non piacciono"; "le parole di un parlamentare non esprimono la posizione del governo. Nessuno pensa che il governo tedesco abbia una strategia". Roma e Berlino avranno modo di discuterne il prossimo 22 novembre nell'incontro fra i due governi in programma nella capitale tedesca, ma già al vertice informale Ue di Granada della prossima settimana la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il cancelliere tedesco Olaf Scholz potranno confrontarsi "parlando da amici e interlocutori di un'Europa dove vogliamo essere protagonisti", rimarca Tajani.