Cauzione per i migranti, anche il Pd la voleva. Il voto europeo che imbarazza Schlein
Il "prezzo della libertà" a suo tempo ha raccolto il favore della sinistra europea. Parliamo della possibilità introdotta dal governo per i migranti provenienti da Paesi considerati sicuri d una cauzione di circa 5mila euro (precisamente 4.938 euro) per evitare la permanenza nei centri in attesa della valutazione della richiesta d'asilo. Ebbene, oggi Elly Schlein parla di "crudeltà inumana" (Elly Schlein), ma fu votata senza battere ciglio dagli eurodeputati del Pd e della sinistra e dai loro alleati europei il 12 giugno del 2013. A scovare il documento è Libero che parla di un successone, allora per la proposta della cauzione: "nell’aula di Strasburgo il divario tra favorevoli e contrari fu tale che il voto sulla 'direttiva Accoglienza' si svolse per semplice alzata di mano, senza bisogno dell’appello nominale, e dunque senza che restasse elenco dei pochi che si erano espressi contro".
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Il Presidente del parlamento europeo era il socialista tedesco Martin Schulz (quello a cui Silvio Berlusconi diede del kapò, per intenderci) e, ironia della sorte, a opporsi fu solo un gruppo di esponenti della destra che comprendeva "Roberta Angelilli ed Elisabetta Gardini (elette col Ppe, poi entrate in Fdi), i leghisti Oreste Rossi, Mario Borghezio e Lorenzo Fontana, attuale presidente della Camera", ricorda il quotidiano. L'ipotesi era contenuta in un "provvedimento complesso, di 16 pagine e 34 articoli, ma il passaggio in cui si chiedeva agli Stati membri di prevedere una cauzione era chiarissimo. Articolo 8, punto 4: «Gli Stati membri provvedono affinché il diritto nazionale contempli le disposizioni alternative al trattenimento, come l’obbligo di presentarsi periodicamente alle autorità, la costituzione di una garanzia finanziaria o l’obbligo di dimorare in un luogo assegnato»". Una misura analoga, con tutte le limitazioni del caso spiegate dal ministro Matteo Piantedosi, a quella decisa oggi dal governo.