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Chi l'ha visto, il marito ritrovato in Grecia è un caso: "La moglie sapeva tutto da anni"

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"Grazie, senza di voi non avrei mai avuto questa conferma. È tanto tempo che cerco. Dieci anni". La moglie di Adamo Guerra, Raffaella, reagisce così alle immagini mostrate da Federica Sciarelli nel corso di Chi l'ha visto?, il programma di Rai 3 che ha raggiunto a Patrasso, in Grecia l'uomo di Lugo di Romagna che aveva finto il suicidio nel 2013 per poi abbandonare la famiglia. La storia ha tenuto banco per giorni: Guerra è stato considerato morto per dieci anni, poi le telecamere lo hanno scovato e con lui la sua nuova vita greca. In realtà la famiglia avrebbe avuto notizia da tempo che Guerra era vivo e a Patrasso, anche perché si era iscritto all'Aire, l'anagrafe degli italiani all'estero. Circostanza che era emersa subito dopo la trasmissione, come abbiamo spiegato in questo articolo.

 

Questo e altri elementi erano stati sottolineati dalla giornalista Selvaggia Lucarelli che in un lungo post sui social aveva definito un "teatrino" quanto visto su Rai3, compresa la sorpresa della moglie per il ritrovamento del "fuggiasco". Il Corriere della sera, domenica 24 settembre, aggiunge nuove tessere al mosaico: Guerra "nel 2016 era stato segnalato vivo e vegeto, attraverso canali diplomatici, alla famiglia". E ancora: "Come confermato da polizia e carabinieri, le autorità italiane lo avevano rintracciato in Grecia (ma non a Patrasso) e, in seguito, come previsto dalle procedure, avevano notificato a Borghi la scoperta". 

 

Insomma, in base a queste informazioni la donna non solo sapeva che un uomo di nome Adamo Guerra viveva a Patrasso, ma aveva conferma che era proprio il marito, anche se nella trasmissione si fa riferimento alla possibilità, prima del riconoscimento definitivo, che si trattasse di un furto di documenti. "Diversamente da quanto era emerso nel corso della trasmissione «Chi l’ha visto», la ex moglie avrebbe dovuto conoscere i movimenti del padre delle sue figlie dal 2016", si legge nell'articolo che ricorda come "un’inchiesta sulla sua presunta morte condotta dalla Procura romagnola aveva concluso ritenendo probabile la sua morte nel 2018. Ricordiamo che dietro di sé aveva lasciato tre lettere dall’esplicito contenuto drammatico. Possibile che la famiglia abbia tenuto per sé informazioni di segno opposto?". Il giornale spiega che la donna si è limitata a dirsi "scossa" dalle ultime scoperte. Per Lucarelli "come volevasi dimostrare, per giorni i giornali hanno raccontato una storia che non era la storia di un ritrovamento".

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