Confini blindati e soldi alle Ong, il piano tedesco per lasciarci i migranti
Resta alta la tensione in Europa sulla questione migranti. L'Alto rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza comune, Josep Borrell, ha provato a tendere una mano a Roma, invitando, di fronte ai massicci arrivi via mare a Lampedusa, a "mostrare tutta la nostra solidarietà all'Italia in un momento difficile". La notizia che la ong tedesca Sos Humanity riceverà un finanziamento di 790mila euro nell'ambito del programma del Bundestag e del ministero degli Esteri di Berlino per le organizzazioni non governative che si occupano di assistenza a terra e soccorso in mare dei migranti, però, getta ulteriore benzina sul fuoco. Se la Sos Humanity sottolinea con LaPresse che questi fondi alle Ong sono fin troppo pochi, perché coprono "solo circa un quarto dei nostri costi annuali per la nostra missione di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo" e "corrispondono solo allo 0,3% del budget tedesco per gli aiuti umanitari", la Lega parla di “gravissima ingerenza straniera in vicende interne italiane. È l’unica? Ci sono elementi per pensare che non sia così: è doveroso e urgente fare chiarezza. L’Italia non può essere il campo profughi dell’Europa”.
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Intanto il cancelliere tedesco Olaf Scholz studia nuovi modi per "blindare" con un maggiore controllo dell’immigrazione irregolare. Il capo di governo ha promesso possibili misure aggiuntive: il numero di persone che arrivano in Europa e in Germania è "aumentato drammaticamente", ha detto oggi a Norimberga a una manifestazione del suo partito SPD. Lo riporta il Tagesspiegel. "La Germania si impegna a favore del diritto d’asilo", ha aggiunto Scholz, ma "dovrà essere rimpatriato anche chi arriva e non può far valere motivi di protezione o chi ha commesso reati".
Scholz ha precisato che, a seconda della situazione attuale, "potrebbero essere adottate ulteriori misure alle frontiere".
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Sul fronte interno, intanto, continuano le polemiche sulle nuove misure decise dal governo. Di fronte agli attacchi dell'opposizione, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, sottolinea che i Cpr non saranno centri di detenzione, mentre il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi puntualizza che la possibilità di versare 5mila euro per evitare il trattenimento non riguarda chi è ristretto nei centri di permanenza per i rimpatri. Il titolare del Viminale ha anche annunciato che sarà a Pozzallo la prima struttura di trattenimento di richiedenti asilo provenienti da paesi sicuri, come la Tunisia, e sarà avviata da domani.