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Marcello Foa torna sul Covid, bufera per l'intervento di Citro della Riva sui vaccini

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La replica di Foa alle polemiche. Precisazione del medico: "Non ho espresso opinioni personali"

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C'era attesa per la puntata di mercoledì 20 settembre di Giù la maschera, il programma di Radio 1 Rai di Marcello Foa finito al centro delle polemiche, ieri, per l'intervento di un medico no vax, Massimo Citro della Riva. La Rai ha preso le distanze dalle affermazioni del medico, come Francesco Pionati, direttore del Giornale Radio Rai. Oggi Foa è tornato sull'argomento spiegando che il programma è nato "per contribuire a una comprensione delle dinamiche della nostra società dei suoi problemi dei suoi turbamenti si propone di dare voce a tutte le sensibilità con equilibrio e rispetto". Foa rivendica che nella trasmissione di ieri sono stati ospitate voci tutt'altro che eterodosse: Giù la maschera ha ospitato le parole del ministro della Salute Orazio Schillaci, il dottor Francesco Zambon, il professor Massimo Galli "che con estrema chiarezza ha espresso la sua opinione sull'attuale situazione dei contagi e argomentando energicamente a sostegno dei vaccini". "Poi in chiusura abbiamo interpellato Citro della Riva "per capire le ragioni di chi, a distanza di anni, resta su posizioni critiche riguardo alla gestione del covid e sui vaccini come conviene a un giornalismo autenticamente plurale". 

 

Una frase in particolare del medico aveva scatenato un'aspra polemica: “...è un disastro, c’è una volontà di fare del male, è evidente”, aveva detto sui vaccini contro il Covid-19. "Ieri pomeriggio il dottor Citro ci ha espresso il suo rammarico per quanto accaduto e assumendosene la responsabilità. Precisando che si trattava di opinioni personali e non di una valutazione scientifica", ha spiegato Foa, "prendiamo atto di questa dichiarazione dando a questa precisazione la stessa evidenza con cui la frase è stata pronunciata nella trasmissione di ieri, come deve fare un giornalismo che vuole essere intellettualmente onesto. E come conviene a questo tipo di giornalismo ho deciso, alla luce dell’interesse che questo tema suscita, di tornare anche oggi sul Covid". 

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Riceviamo e pubblichiamo, in data 5 ottobre, dall'Avv. Maurizio Giordano per conto del Dott. Massimo Citro: 

“Il dottor Massimo Citro, medico chirurgo che esercita attualmente la professione e per niente contrario ai vaccini in generale, viste le polemiche suscitate dalla sua intervista su Radio1 del 19.09.2023 nei confronti del conduttore della trasmissione Marcello Foa, ha autorizzato il medesimo a dichiarare nella puntata successiva che la sua ultima affermazione a chiusura dell’intervista -ovvero che “è un disastro, c’è una volontà di fare del male , è evidente” (riferendosi ai “cosiddetti” vaccini covid19)- era una considerazione puramente personale rammaricandosi di averlo messo in difficoltà. Tale precisazione era riferita pertanto unicamente a quell’espressione conclusiva e non si estendeva affatto all’intera intervista che con la presente rettifica si conferma pertanto integralmente nel contenuto. In particolare si evidenzia come tutte le dichiarazioni effettuate , a cominciare da quelle sulle mancate cure o cure sbagliate fino a quelle sull’efficacia e sui pericoli dei “cosiddetti” vaccini covid19, non siano affatto opinioni personali, ma siano affermazioni basate sui più recenti studi pubblicati nelle più importanti riviste scientifiche internazionali. Stupisce pertanto che le accuse di avere fatto “gravi affermazioni antiscientifiche ” provengano proprio da medici (anche se prevalentemente da quelli che in questi anni frequentavano i salotti televisivi invece di curare i pazienti) e da chi, in rappresentanza dell’intera categoria (OMCEO), dovrebbe essere perfettamente a conoscenza di questi studi, in palese violazione dell’art. 13 del codice deontologico che impone al medico di esercitare la sua professione sulla base delle più aggiornate acquisizioni scientifiche e di avere adeguata conoscenza dei farmaci che somministra, nonché dell’art. 33 che impone al medico il dovere di informare compiutamente il paziente non solo sulle prospettive terapeutiche ma anche sulle prevedibili conseguenze della terapia proposta.”

 

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