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Meteo, Sottocorona: "Alluvioni nel deserto? La vera causa di questi disastri"

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L'uragano Daniel ha devastato la Libia. Secondo le ultime stime, sono stati registrati diecimila dispersi e 2300 morti. La città di Derna, in Libia orientale, è stata dichiarata "zona sinistrata": due dighe sono crollate liberando 33 milioni di metri cubi d'acqua. È il più grave disastro nel Paese da 40 anni. Il metorologo di La7 Paolo Sottocorona ha spiegato il motivo per cui continuino a verificarsi alluvioni nelle zone desertiche.

 

 

"In questi ultimi anni, come potete immaginare, mi è stato chiesto 'Ma il cambiamento climatico c'è, non c'è?'. Io ho quasi sempre mostrato quest'immagine del deserto alluvionato": così ha esordito Paolo Sottocorona, indicando una fotografia che ritrae dei cammelli impantanati nel deserto a causa di una rovinosa alluvione. Quindi l'esperto ha continuato: "Il deserto è deserto perché non ci piove mai o quasi mai. E quando ci piove, ci piove poco. In realtà, in questi ultimi anni abbiamo segnalato dei fenomeni anomali. Erano anomali. Sono tutte immagini di alluvioni nei deserti".

 

 

"I deserti con l'acqua, con l'alluvione. È una contraddizione? Sì, e si ritorna anche al discorso fatto con le temperature. È una cosa che succede ogni cento anni. Se succede una volta, non vuol dire nulla. Ma se, come in questo caso, erano nel giro di quattro o cinque anni, questo vuol dire che qualcosa si è rotto, che qualcosa non funziona più", ha annunciato il metorologo. Poi Sottocorona è passato al dramma della Libia: "Veniamo alla Libia. La Libia è un territorio desertico. Si parla di migliaia di vittime. Questi fenomeni segnano qualcosa, il cambiamento climatico, il riscaldamento. Questi eventi non ci danno alcun vantaggio. Io preferirei che non ci fosse il cambiamento climatico. Deserti e alluvioni. Purtroppo la strada è quella. Tutti questi disastri, queste distruzioni, nascono da una cosa molto molto piccola", ha concluso. 

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