bilanci choc

"Juventus in vendita", bomba del Giornale su Elkann. Come replica Exor

"Juventus in vendita". A sganciare la bomba sui bianconeri in prima pagina è il Giornale che nell'edizione di lunedì 11 settembre scrive che "oggi la Juventus è in manifesta crisi, al centro di vicende giudiziarie, con l’ex presidente trasferitosi in Olanda e il club sull’orlo del collasso, un bilancio devastato, tra perdite e debiti, con la prospettiva, sollecitata dalla stessa famiglia, dopo un’opera di bonifica contabile, di essere messa sul mercato, destinata a nuovi investitori e nuova proprietà. La fine di un’epoca, l’inizio di una altra imprese, lontano da Torino". Ricostruzione a cui ha risposto un portavoce di Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla il club bianconero, con una nota per smentire le voci secondo cui la società con sede a Torino sarebbe in vendita: "Le ipotesi ventilate oggi da un quotidiano relativo alla cessione della Juventus FC sono destituite di fondamento".

Nell'articolo di Tony Damascelli e Osvaldo De Paolini si legge che la Juve " è soltanto una squadra di calcio, è il distintivo sportivo degli Agnelli, anche questo passato da bilanci passivi a conti attivi e progetti forti, nella fase imprenditoriale disegnata e rilanciata da Umberto e dalla sua squadra di professionisti, Antonio Giraudo fra questi, per essere trasferita, traumaticamente, dopo lo scandalo del 2006, definito impropriamente ’Calciopoli', all’unico membro tifoso e disponibile: Andrea Agnelli, capace di grandiosi risultati calcistici- nove scudetti consecutivi rappresentano un unicum difficilmente ripetibile - ma, al tempo stesso, attore di una lenta e inesorabile caduta nelle sabbie mobili di bilanci drammatici, nonostante ricapitalizzazioni per 500 milioni da parte di Exor, la holding olandese cui fa capo, diciotto consigli di amministrazione convocati in un solo anno, la vergogna per le vicende giudiziarie, per arrivare all’acida definizione interna di ’società fuori controllo con l’ipotesi, sempre più verosimile, di una vendita del club la cui condizione contabile - perdite per 240 milioni, ricavi inferiori a 600 milioni, debiti addirittura superiori e un valore di Borsa di 800 milioni - pesa in modo non sostenibile su Exor".  Una situazione finanziaria che spingerebbe i vertici a una "bonifica" e auna successiva ricerca di una nuova proprietà.